Mi ricordo di Alighiero Noschese che, dalla televisione in bianco e nero, irrideva i politici e le loro manie. Mi ricordo Il Male, le vignette di Forattini … da quegli anni la satira in Italia è sempre più un approfondimento dei fatti della politica. Fo, Grillo, Benigni, Luttazzi, i fratelli Guzzanti ma anche tanti altri tra cui oggi spicca Maurizio Crozza.
Le sue non sono solo “canzonette”, a voler parafrasare una nota canzone, le battute accentuano aspetti molto seri della vita italiana ed a volte si ride amaramente. Se Crozza non usasse tutta l’arte comica fatta di ritmi e toni, le sue affermazioni, dette in tono serio, forse non desterebbero lo sdegno e la preoccupazione che invece provocano dopo il riso e questo è un segnale di come la satira possa essere un evidenziatore, un valore aggiunto che anche una sentenza della Corte di Cassazione (Prima sezione penale: sentenza n. 9246/2006) evidenzia:
« È quella manifestazione di pensiero talora di altissimo livello che nei tempi si è addossata il compito di castigare ridendo mores, ovvero di indicare alla pubblica opinione aspetti criticabili o esecrabili di persone, al fine di ottenere, mediante il riso suscitato, un esito finale di carattere etico, correttivo cioè verso il bene. »
Ed è con questo spirito che vi propongo di leggere l’ (imperfetta) traduzione di un articolo satirico, uno dei tanti che appaiono sul sito web Not The Nation (The Website You can Trust).
Le richieste di Suthep: “Compromesso dei 3/5”
BANGKOK, 5 dicembre 2557– Il leader della protesta anti-governativa Suthep Thaugsuban ha affermato oggi che una nuova riforma fondamentale viene richiesta, prima delle elezioni, dal Comitato Democratico Popolare per la Riforma (PDRC), una riforma “assolutamente logica e ragionevole” per porre fine alla crisi attuale: conteggiare ogni cittadino tailandese di campagna come equivalente ai 3/5 di un cittadino di Bangkok e questo per tutte le future funzioni governative e censuarie.
La proposta del cosiddetto “Compromesso dei 3/5” non intacca l’attuale Costituzione come pure tutti i ministeri e i processi elettorali, con questo piccolo ritocco qualsiasi persona, che soggiorna al di fuori dell’area metropolitana di Bangkok, verrebbe conteggiata per 3/5 di essere umano, titolare di 3/5 di voto, 3/5 dei servizi pubblici e 3/5 di tutela giuridica e dei suoi diritti quale thailandese.
Parlando dal principale palco della protesta, in Rajdamnoen Avenue, Suthep ha apprezzato la proposta definendola: giusta ed equilibrata. “Come leader della vera democrazia, non siamo propensi a togliere diritti alle masse contadine ignoranti. Tuttavia, come difensori della cultura tailandese, semplicemente non possiamo permettere ad una persona povera di avere la stessa voce in capitolo, nel governo del paese, di quella di una persona istruita e con i soldi. Sarebbe una sfida alla tradizione tailandese.”
Nel presentare il dettaglio della proposta ai giornalisti, Suthep ha affermato che riducendo i voti degli abitanti dell’entroterra a 3/5 dell’attuale totale, il Parlamento potrebbe essere più o meno equamente diviso tra parlamentari del Pheu Thai e del Partito Democratico, il che creerebbe un ambiente adatto al dibattito ed al legiferare.
Inoltre, il segretario generale del PDRC, ha sottolineato che concedere ai cittadini del nord-est e del nord tre quinti del loro stato giuridico era in realtà molto generoso.
Ed ha spiegato: “L’abitante medio dell’Isaan rende di gran lunga meno dei 3/5 di un cittadino medio di Bangkok. Stiamo solo arrotondando il loro vero valore come esseri umani e dimostrando quale sia la parte morale e generosa di questa guerra.”
La proposta 3/5 è stata accolta con entusiasmo dai sostenitori del PDRC così come da molti proprietari di imprese della capitale.
“Francamente, i luridi sostenitori di Thaksin non meritano nulla, hanno tradito la Nazione e il Re”, ha detto un manifestante ed ha aggiunto: “Ma se permettendo loro una frazione di esistenza significativa può servire a cacciarli da governo, allora è un buon piano. Dovranno solo accontentarsi di vendere il loro voto per i 3/5 del valore precedente”.
Secondo alcune fonti, la proposta è in realtà una versione meno radicale di un piano che in origine voleva ridurre l’elettore di campagna a 1/5 di una persona thailandese, premiando le persone virtuose di alta classe sociale con multipli di cittadinanza – fino a 10.000 per: generali militari, amministratori delegati, senatori, abati e 1.000.000 per i membri del Consiglio della Corona.
Si dice che tale piano sia stato accantonato in quanto impraticabile: i puu yai riceventi voti multipli insufficenti in rapporto alla loro autostima avrebbero rischiato di perdere la faccia.
Il compromesso dei 3/5 viene offerto al governo ad interim di Yingluck come “ultima possibilità” per evitare massicce proteste dirompenti destinate a far deragliare le elezioni del 2 febbraio. “Prendere i 3/5 o nulla”, ha minacciato Suthep.
Accademici e diverse organizzazioni imprenditoriali, invece, si sono riservate il giudizio del piano in attesa di ulteriori dettagli. “Applicare la regola 3/5 in modo uniforme in tutte le funzioni di governo sarebbe molto difficile, in quanto a molte persone di campagna basterebbe solo utilizzare la registrazione a casa di un parente di Bangkok per guadagnare pieni diritti”, suggerisce Jumsai Nichidapon, professore di sociologia alla Thammasat University. “È potenzialmente un incubo burocratico.” Jumsai ha inoltre chiesto se gli abitanti dell’entroterra avessero diritto solo ai 3/5 del loro stipendio e solo a 3/5 dell’obbligo al servizio di leva militare.
“Questo significa che quando vendiamo un apparecchio a una persona nell’entroterra dobbiamo solo onorare 3/5 del periodo di garanzia, o 3/5 di un rimborso?” chiede Meekpchaipakorn, presidente della Bangkok Business Association, “Ovviamente saremmo a favore di questo, ma ci piacerebbe anche sapere come possiamo rispettare tali leggi quando è facile comprare le cose usando una falsa ID di Bangkok “
Vinasaya ha suggerito che alla legge 3/5 potrebbe essere necessario un qualche tipo di “clausola nonno” per garantire che i discendenti di persone dell’entroterra ereditino lo status 3/5. “Non vogliamo vedere i bambini della gente dell’entroterra scendere a Bangkok e modificare l’equilibrio delle cose nelle generazioni future,” ha spiegato. “E se un proprietario terriero di Bangkok genera un figlio con uno dei suoi servi. Quel bambino vale 4/5? “
In risposta alle domande dei giornalisti, Suthep ha sottolineato come il piano 3/5 sia praticabile e sostenibile, aggiungendo che le future generazioni di persone dell’entroterra dovrebbero avere la possibilità di diventare completamente thailandesi. “Il buddismo ci insegna che ci muoviamo nella ruota del Karma a seconda delle nostre opere buone”, ha detto.
“Se uno dell’entroterra thailandese vuole insegnare ai suoi figli ad amare la Nazione ed il Re e rinunciare al male di Thaksin, si può sperare che un giorno i suoi figli migliori possano spostarsi a Bangkok e dare alla luce i propri figli, che potrebbero essere incorrotti e ricevere la corretta educazione nelle scuole Bangkok. Questa nuova generazione, dopo aver eliminato la malvagità dal pensiero tipico dell’entroterra, potrebbe ripulire la propria stirpe e sbiancare la pelle dei propri antenati, caste inferiori, e dare prestigio alla propria famiglia diventando un vero thailandese “.
Suthep, pur ammettendo la non convenzionalità dell’idea, si dice convinto che sia arrivato il tempo per la riduzione a 3/5 dello status giuridico delle persone inferiori. “Stiamo facendo la storia”, ha detto. “È il 21° secolo, dopo tutto.”
fonte immagine: televisionando
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