Non lasciate i figli a casa a smussare l’ironia degli spigoli,
a relazionarsi con la tranquillità degli angoli,
a impossessarsi del buio,
a scegliere sul divano le pietre di paragone,
a fare la guardia alle frontiere del giardino,
a terrorizzare le facce dentro gli specchi dei bagni,
a lavarsi le mani per ogni giorno che passa,
non lasciate i figli a casa a ordinare i cassetti dove sistemare i cattivi maestri,
a chiamarti papà quando sono stanchi,
a muoversi in equilibrio sopra un filo di vento,
quando le foglie si staccano
e pesano sulla loro immaginazione.
Non lasciate i figli a casa a capire da soli
il perché di questo cadere naturale, senza una spiegazione.
(Non lasciate i figli a casa, Andrea De Alberti)
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