Stanchi dei soliti fiori di zucca? Avete mai mangiato fiori di glicine o di acacia, di pisello? In Thailandia troverete questi ed altri fiori, tutti utilizzati per pietanze semplici ma saporite.
ดอกอัญชัน (dok anchan)
La Clitoria ternatea è una specie di pianta appartenente alla famiglia delle Leguminose o Fabaceae, una delle specie coltivate più antiche. Della specie fanno parte fave, fagioli, piselli, lenticchie e alberi come l’acacia.
Originaria dell’Asia tropicale equatoriale, è stata introdotta in Africa, Australia e America. Pianta erbacea rampicante perenne, la caratteristica che maggiormente colpisce di questa pianta sono i suoi vivaci fiori blu profondo con marcature gialle. Esistono alcune varietà che producono fiori bianchi.
Nel Sud-Est asiatico i fiori sono usati principalmente per produrre colori alimentari (blu) e per colorare il riso glutinoso. Ma vengono anche mangiati fritti in pastella. In Thailandia si ricava anche una bevanda sciropposa chiamata nam dok anchan (น้ำ ดอก อัญชัน).
Coltivata anche come pianta ornamentale, richiede poche cure. Le sue radici fissano l’azoto e, pertanto, questa pianta viene utilizzata anche per migliorare la qualità del suolo.
Il fiore di sesbania javanica, in thailandese ดอกโสน (dok sanò), viene mangiato prevalentemente in frittata ma utilizzato anche, dopo averlo seccato e polverizzato, come colorante (giallo) nella confezioni di dolci e dessert.
La sesbania javanica è un alberello di dimensioni medie ed appartiene alla famiglia delle Leguminose.
Pianta endemica in Asia dove cresce spontanea sul bordo di canali o stagni.
Fiore di Sesbania grandiflora, in thailandese ดอกแค (dok khæ), ma anche แคบ้าน (dok khæ baan – f. di casa), แคขาว (dok khæ khao -f. bianco), แคแดง (dok khæ dæng-f. rosso).
Un piccolo albero noto anche come glicine scarlatto appartenente alla specie delle leguminose. Originario del Sud-Est asiatico.
I fiori, di colore bianco o scarlatto, nella cucina thailandese sono utilizzati come verdura, sia cotti che crudi.
Tutti i fiori citati sino ad ora appartengono alla stessa specie vegetale e sono tutti ricchi di fibre alimentari, calcio, fosforo, ferro-carotene, vitamina B e acido ascorbico.
Fiore di Dolichandrone serrulata, ดอกแคป่า (dok khæ paa), albero che può raggiungere i 10/20 m di altezza. In Thailandia ha vari nomi: แคขาว – Khæ khao, แคทราย – Khæ thray, แคพูฮ่อ – Khæ phuh, แคยาว – Khæ yao, แคอาว – Khæ hao. I fiori di questa pianta, poco nota e studiata, sono mangiati come verdura prevalentemente cotta, i fiori freschi sono estremamente delicati e deperibili. Ricchi di sostanze nutritive: beta-carotene, ferro, calcio e fosforo, vitamine B1 e B2, vitamina C.
Il nome thailandese usato da queste parti richiama il nome del precedente fiore che ho descritto, ma le due piante non appartengono alla stessa specie. Nella nome dok khæ paa (ดอก แค ป่า) nella parte finale (ป่า – paa) indica il “selvatico”, o “non coltivato”. Si tratti di fiori o erbe che nella maggior parte dei casi non vengono coltivati ma semplicemente raccolti nella giungla.
ดอกกะเจียว (dok kajieuo)
Della Curcuma alismatifoli, comunemente conosciuta come Tulipano del Siam (Siam Tulip), che è uno “zenzero”, ho già parlato qui.
Come di consueto, consapevole del fatto che i fiori indicati non sono facilmente reperibili sui mercati occidentali, elenco tutti i fiori che ho mangiato a latitudini europee.
L’ultimo in ordine di tempo è stato il fiore della borragine, ho fatto una frittata con tutta la pianta, vago sentore di cetriolo. I fiori di menta che, ovviamente, sanno di menta, il fiore della lavanda, dolce e profumato. Ma anche basilico, rosmarino e salvia tutti fiori col sapore delle foglie ma più tenue, ottimi per guarnire un piatto. Con petali di rosa e viola ho fatto marmellate ma si possono fare bevande e dolci, la viola anche in insalata, fiori di zucca e camomilla neppur vale la pena citarli, credo siano di uso comune… e provate a fare una frittata arlecchino utilizzando petali di crisantemo di diverso colore.
(dove non indicato tutte le foto tiziano matteucci)
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