Opposizione rivendica vittoria e chiede dimissioni del primo ministro Hun Sen, accusato di aver orchestrato brogli ed irregolarità di vasta portata. Ma l’autocrate attende e la Cina manda armi
BANGKOK (Asiablog.it) – Secondo i risultati ufficiosi delle elezioni per il rinnovo del parlamento cambogiano di domenica 28 luglio diramati dal Governo, il Partito del Popolo Cambogiano (CPP), al potere dal 1979, si sarebbe aggiudicato 68 seggi, mentre l’opposizione del Partito Cambogiano di Salvezza Nazionale (CNRP) ne avrebbe conquistati solamente 55. Ma ora l’opposizione si dice sicura di aver vinto le elezioni. “Abbiamo ottenuto più voti e abbiamo vinto più seggi,” ha dichiarato il leader del CNRP, Sam Rainsy, in una conferenza stampa tenutasi martedì sera a Phnom Penh. “Abbiamo almeno 63 seggi, almeno!” Secondo Sam Rainsy, tornato in patria dal suo esilio francese alla vigilia delle elezioni, il CPP di Hun Sen si sarebbe aggiudicato i restanti 60 dei 123 seggi dell’Assemblea. Rainsy ha anche ricordato che, in campagna elettorale, il primo ministro Hun Sen aveva dichiarato che avrebbe accettato di cedere il potere pacificamente se il suo partito avesse perso le elezioni.
“Per il bene della Cambogia, ora Hun Sen dovrebbe dimettersi”, ha detto Rainsy.
Il leader dell’opposizione ha poi negato di voler forzare il primo ministro alle dimissioni con delle proteste di piazza, almeno per il momento:
“Non stiamo considerando l’ipotesi di chiedere ai nostri elettori di scendere in piazza, aspettiamo che la commissione d’inchiesta faccia il suo lavoro. Certo, non escludiamo di poter organizzare delle proteste come ultima risorsa, ma non in questa fase.”
BROGLI. Già nella serata di domenica l’opposizione aveva denunciato brogli e irregolarità, con circa il 12 per cento degli aventi diritto al voto – più di un milione di cambogiani– che non hanno trovato il loro nome nelle liste elettorali, un milione di “voti fantasma” e 200mila nomi duplicati. Secondo la Ong Human Rights Watch (HRW) il regime ha orchestrato brogli elettorali di una portata tale da porre seri dubbi sulla credibilità di queste elezioni.
“Importanti membri del partito al potere hanno rilasciato documenti falsi ed hanno iscritto alcuni elettori contemporaneamente in diverse sezioni elettorali,” ha detto Brad Adams, direttore di HRW Asia. “Inoltre, sembra che alcuni membri del partito si siano recati in luoghi dove non risiedono ed abbiano chiesto con insistenza di votare.”
INCHIESTA INDIPENDENTE. L’opposizione ha chiesto l’istituzione di una commissione d’inchiesta indipendente che coinvolga i rappresentanti della società civile e di tutti i partiti e che operi sotto la supervisione della Nazioni Unite per indagare sulle irregolarità delle elezioni.
“Una commissione d’inchiesta indipendente potrà stabilire chi ha torto e chi ha ragione, ed è per questo che noi chiediamo che venga formata il prima possibile… per evitare qualsiasi situazione di stallo”, ha detto Sam Rainsy.
IL REGIME ATTENDE. Secondo l’opposizione, un comitato indipendente è necessario in quanto la Commissione Nazionale per le Elezioni (NEC) e il Consiglio Costituzionale sono entrambi formati da personalità vicine al regime. Ma il Governo pare di tutt’altro avviso, e per mezzo di un portavoce, Phay Siphan, ha rifiutato i risultati diramati dal CNRP ribadendo che il CPP avrebbe vinto il suo quinto mandato consecutivo per governare il paese. Siphan ha aggiunto però che si tratta di risultati ufficiosi, in attesa della dichiarazione ufficiale del NEC, che dovrebbe arrivare entro due settimane. Siphan ha anche comunicato il rifiuto del Governo di partecipare o legittimare in qualsiasi modo una eventuale commissione indipendente, in quanto tale organismo non potrebbe avere autorità superiore alla NEC o al Consiglio Costituzionale.
“Ho fiducia nella NEC”, ha detto Siphan. “Sostengo i numeri della NEC perché sono quelli ufficiali. Ecco perché non vogliamo essere coinvolti in una alcuna commissione d’inchiesta.”
PECHINO STA CON HUN SEN. Hun Sen non rilascia dichiarazioni da diversi giorni, mentre Pechino, in un chiaro segno di appoggio al regime di Phnom Penh, che rappresenta un fondamentale alleato cinese nel sudest asiatico, ha ufficializzato ieri un contratto per la fornitura di una partita di mille armi e 50mila munizioni “per rafforzare la stabilità e la sicurezza nel Paese.” I risultati ufficiali delle elezioni non saranno rilasciati dal NEC prima di metà agosto.
Fonte immagini: Daily News