Il Made in Italy piace ai thailandesi. Cresce l’interesse verso design e stile italiano. Boom di auto e moto (+24,7%), beni di consumo (+18%) e macchinari industriali (+11,2%).
BANGKOK (Asiablog) – La nostra economia è in crisi ma l’export italiano verso i paesi asiatici continua a crescere. Nel Regno della Thailandia, paese di 66 milioni di persone, si sta registrando un vero e proprio boom del Made in Italy. Nei primi cinque mesi del 2013, l’export italiano in Thailandia è cresciuto del 7,8 per cento su base annuale, raggiungendo il valore di 724 milioni di euro (954 milioni di dollari). Se questo trend verrà confermato, nel 2013 si potrà raggiungere la cifra record di 1,7 miliardi di euro, un aumento di circa il 13 per cento rispetto al precendente anno record, il 2011, quando la cifra fu di 1,5 miliardi di euro.
Tra gennaio e maggio 2013 si è registrata una rapida espansione nelle esportazioni di auto e moto, il cui valore è salito di quasi un quarto (+24,7 per cento), e di beni di consumo (+18 per cento). In aumento anche l’export di macchinari industriali (+11,2 per cento), che con un valore di oltre 240 milioni di dollari rappresenta la prima voce dell’import thailandese dall’Italia. Bene anche le materie prime e i prodotti intermedi, saliti del 9,6 per cento. Tra le esportazioni italiane verso il cosiddetto “Paese dei Sorrisi” figurano anche armi e munizioni.
“Questi ottimi risultati sono stati resi possibili dal crescente interesse della Thailandia verso il nostro paese,” spiega il Ministero degli Affari Esteri, “soprattutto in ambito di design, stile e funzionalità. A questo successo ha contribuito anche l’ambasciata italiana a Bangkok, che sensibilizza gli operatori locali sulle eccellenze del made in Italy e accompagna le nostre aziende che si affacciano al paese asiatico. La sede diplomatica, inoltre, sostiene le numerose missioni imprenditoriali italiane in Thailandia, in aumento negli ultimi anni.”
La Thailandia è la seconda economia del sudest asiatico (dopo l’Indonesia) e si trova in una posizione strategica, al centro del triangolo costituito da India, Cina ed Australia. Nel 2011 l’economia thailandese crebbe solamente dello 0,1%, frenata dalle terribili alluvioni che bloccarono la produzione industriale per mesi. Ma nel 2010 e nel 2012, nonostante seri problemi socio-politici, la crescita economica è stata impressionante, rispettivamente del 7,8% e 6,5%.
Nonostante i risultati positivi del Made in Italy, l’Italia rimane al 24esimo posto come fornitore assoluto della Thailandia e al quinto in ambito europeo (dopo Svizzera, Germania, Francia e Gran Bretagna). I maggiori fornitori di questo paese asiatico sono Giappone (20%), Cina (15%), Emirati Arabi (6%), Malesia (5%) e Stati Uniti (5%).
Aprire i mercati internazionali all’Italia e l’Italia al mercato globale, coordinando e promuovendo le iniziative di internazionalizzazione delle aziende italiane, soprattutto nei paesi in crescita, continua ad essere la missione principale della Farnesina. Le opportunità di business nel sudest asiatico sono enormi e vanno colte prima che lo facciano gli altri.
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