Un libro di viaggio, ovvero: l’inglese nudo

lawrence osborne

Il turista nudo – Lawrence Osborne – Ed. Adelphi

Il turista nudo di  Lawrence Osborne,  l’ultimo libro di viaggio che ho acquistato a mia insaputa, l’ho acquistato solo per poter rileggere il benevolmente sardonico Osborne di Bangkok days e devo dire che anche questo libro non mi ha deluso.

Posso definirlo un libro godibile  che si apre con una critica storica al “viaggio turistico”, nella cultura anglosassone, che ha portato all’uso/abuso del viaggiare ed all’epoca dei tour operator, trasformando  il pianeta in una serie omologa di luoghi solo per turisti. Poi anche Osborne parte, toccando tra le varie tappe anche Bangkok,  per la Papua Nuova Guinea ed alla fine il libro non è altro che un irridente inno al viaggiare con maggior consapevolezza.


Un unico appunto da fare ad Osborne.

Oggi  nel mondo si parlano settemila lingue diverse senza contare le lingue morte che oggi ancora trovano utilizzi in campi specifici. Oggi 1,2 miliardi di persone, circa 1/6 della popolazione mondiale,  parla cinese mandarino. Poi ci sono spagnolo ed inglese con circa 400 milioni di parlanti ciascuna, a poca distanza si trovano bengali ed hindi.

Ma se dovessi scommettere su chi vincerà la corsa in atto per diventare la lingua franca del mondo,  scommetterei  a occhi chiusi sull’inglese.

Ma che per tutto il libro Osborne  non eviti mai, con pedanteria tutta inglese, di “criticare” l’inglese parlato dai suoi ospiti non l’ho sopportato.

Non ho la pretesa che lui parli perfettamente l’arabo, l’hindi o il thailandese dei suoi ospiti, mi piacerebbe solo che leggesse, scorrevolmente ed in perfetta pronuncia britannica, il seguente “scherzo”:

Dearest creature in creation,
Study English pronunciation.
I will teach you in my verse
Sounds like corpse, corps, horse, and worse.
I will keep you, Suzy, busy,
Make your head with heat grow dizzy.
Tear in eye, your dress will tear.
So shall I! Oh hear my prayer.
Just compare heart, beard, and heard,
Dies and diet, lord and word,
Sword and sward, retain and Britain.
(Mind the latter, how it’s written.)
Now I surely will not plague you
With such words as plaque and ague.
But be careful how you speak:
Say break and steak, but bleak and streak;
Cloven, oven, how and low,
Script, receipt, show, poem, and toe.
…segue

(il resto della “poesia”,  Simpatiche follie della lingua inglese di Sciltian Gastaldi,  si trova qui)

Tiziano Matteucci
Latest posts by Tiziano Matteucci (see all)

About Tiziano Matteucci

"Siede la terra dove nata fui / su la marina dove ’l Po discende / per aver pace co’ seguaci sui." (Dante Alighieri - Inferno, V). Per il resto non c'e' molto da dire. Pensionato italiano che ora risiede in una cittadina del nord ovest della Thailandia per un assieme di causalità e convenienze ... c'è solo una cosa certa: "faccio cerchi sull'acqua ... per far divertire i sassi" (Premdas)
This entry was posted in Libri and tagged , , , , , , . Bookmark the permalink.

Cosa ne pensi di questo post? Lascia un commento