Cosa dice Buddha nel primo sermone pubblico al Parco dei Cervi di Benares nel 528 A.C.
(Asiablog.it) — L’Asalha Puja, nota in Thailandia come Wan Asanha Bucha (วันอาสาฬหบูชา) e’ una festa buddhista theravāda che si tiene di solito tra il 15 e il 22 luglio, corrispondente al quindicesimo giorno di luna crescente dell’ottavo mese del calendario lunare.
In questo giorno, detto anche giorno del Dhamma, si commemora il primo discorso o sermone pubblico del Buddha, tenuto nel Parco dei Cervi (o delle Gazzelle) di Isipathana (Sarnath), presso Varanasi (Benares), in India.
Con il primo sermone, di fronte a cinque asceti, Buddha enuncia i fondamenti filosofici del suo pensiero – le quattro nobili verità e il nobile ottuplice sentiero – fondando così l’ordine monastico (Sangha), e dando vita al Buddhismo, una grande “eresia del Brahmanesimo”. Siamo, secondo la tradizione, nel 528 A.C.. Buddha aveva 35 anni.
Le Quattro Nobili Verità:
1. gli esseri umani soffrono: la realtà dell’esistenza personale e del mondo esteriore è dolore, consistente nell’invarianza delle sue condizioni: nascita, malattia, morte, mancanza di ciò che si desidera, unione con ciò che dispiace, separazione da ciò che si ama.
2. la sofferenza nasce dalla ricerca di ciò che è transitorio: desiderio di esistere, il bisogno del piacere e anche il suo rifiuto.
3. Per sconfiggere il dolore bisogna abbandonare l’attaccamento alle cose, alle persone, e ai valori ingannevoli: il desiderio va eliminato.
4. Esiste un percorso da seguire per emanciparsi dal dolore: il nobile ottuplice sentiero.
Il Nobile Ottuplice Pensiero:
1. Retta Visione: contemplazione della realtà com’è, senza inquinarla coi propri pregiudizi, complessi inconsci, abitudini inveterate, ripugnanze innate, limitazioni caratteriali, ecc.
2. Retta Intenzione: possibile solo con un esercizio ininterrotto del controllo della propria rappresentazione concettuale.
3. Retta Parola: cioè sua perfetta corrispondenza, senza enfasi né sciatteria, con l’oggetto enunciato.
4. Retta Azione: agire esattamente quando e quanto sia necessario.
5. Retta Sussistenza: saper mediare fra le necessità della vita materiale e i fini spirituali che ognuno si propone di conseguire.
6. Retto Sforzo: saper adeguare esattamente ogni iniziativa all’importanza dello scopo da conseguire.
7. Retta Presenza Morale: costante ricordo di quanto si fa, si pensa e si sente, in modo da essere continuamente presente a se stesso;
8. Retta Concentrazione: non lasciare che la mente sosti in stati d’animo depressi o esaltati.
Questo era, ed è, in estrema sintesi, il Buddhismo, una nobile tradizione filosofica.
.