Vi avviso subito che la lettura di questo post non è indicata per coloro che hanno stomaco delicato e pudico, agli animalisti dogmatici ed ai consumatori culturalmente impreparati alle pseudo novità ed inutilmente curiosi.
D’altra parte viviamo in un mondo che crediamo opulento e dove il cibo si spreca, anche se i più informati e sensibili sanno che nel contempo c’è ancora chi muore di fame.
L’alimentazione umana si è nel tempo trasformata, per molti, da una semplice necessità fisica ad un piacere organolettico ammantato di profumi, sapori e quant’altro. Ma questa trasformazione non ha cancellato le antiche tracce che dal Pleistocene portano ai nostri giorni. Pur di soddisfare la “fame” l’uomo è disposto a qualsiasi sacrificio o crimine. Ed è disposto anche a sofisticare un “prodotto alimentare” pur di guadagnare. E possiamo dirci fortunati se la sofisticazione è solo qualitativa e non anche, come succede, pericolosa per la salute… ma quanto siamo strani?
Topo arrosto
Tutti i topi sono commestibili, come lo sono altri animali più o meno domestici come cani e gatti. Ovviamente alcune specie di ratti non vengono mangiati per le loro caratteristiche legate ai luoghi che frequentano ed al rischio di contagio di gravi malattie di cui sono portatori.
In Thailandia il topo arrosto viene chiamato หนูนาย่าง – nu nayang.
Difficile, dato lo stato, riuscire a capire che specie sia. Ma in prevalenza vengono cacciati i topi delle risaie, anche se, dalle dimensioni, anche altre specie finiscono arrosto. Molto probabilmente si tratta di ratti della specie Bandicota Bengalensis.
Gli unici che ho trovato non ancora arrostiti erano probabilmente dei topi comuni (Mus musculus), di quelli che frequentano anche le case, che i thailandesi chiamano หนูหริ่งบ้าน – nu rìng bān.
Iguana
In Thailandia si mangia anche l’iguana, chiamata yæ (แย้) nel suo senso generico, anche se nel Paese vivono ben otto diversi tipi della specie Leiolepis belliana.
Credo che quella che finisce sui piatti dei thailandesi sia la Butterfly Lizard (lucertola farfalla), specie molto diffusa in tutta l’Asia e nota per i bellissimi disegni sul corpo: macchie gialle ed arancio sul dorso e piccole righe nere sui lati che la rendono molto apprezzata, dagli amanti del genere, come animale da terrario (in Thailandia è evidentemente apprezzata per altri scopi).
Uova di formica rossa
Le uova di formica rossa (ไข่มดแดง – kai mot deng) sono un’altra prelibatezza della cucina thailandese… non credo ci sia molto da aggiungere.
Le formiche costruiscono, tra i rami degli alberi, i nidi (fatti con foglie accartocciate) dove depongono le uova. La raccolta delle uova viene fatta in vari modi. Una tecnica locale, che viene praticata nelle ore più calde della giornata, consiste nel piazzare sotto al nido un ampio vassoio di vimini lasciandolo al sole a scaldare. Quando il vassoio è ben caldo si inizia a scuotere il nido delle formiche con una pertica. Uova e formiche cadono nel vassoio, il caldo allontana la maggior parte, se non tutte, le formiche e la raccolta delle uova è fatta. A questo link trovate un diverso sistema di raccolta.
La raccolta di uova avviene nello stesso periodo dell’anno in cui nella giungla cresce la pag uan paa (ผักหวานป่า, nome scientifico: Melientha suavis pierre), una verdura selvatica ideale per preparare un prelibato piatto di uova di formica.
Rane fritte o alla griglia
Non parlerò di rane (กบ – kob), visto che ancor oggi in Italia si svolgono “sagre della rana”, anche se non vengono più mangiate abitualmente.
Dirò solo, per gli amanti del genere, che la Thailandia offre la rana toro (ongaang – อึ่งอ่าง, detta anche ongyang – อึ่งยาง) e che può capitare di non trovarsi davanti un piatto tipo le nostre ranocchie fritte o in umido, ma rane a cui sono state tolte solo le interiora… però sono fritte o alla griglia.
Tartarughe in brodo
Non parlerò neppure di tartaruga (เต่า – tao), che pare sia squisita in brodo. Anche questi animaletti sono ben noti in occidente anche se dentro a terrari e non dentro una pietanza.
Lumache
Non vi parlo neppure di lumache (หอยขม – hoi khom), prelibatezza culinaria per i francesi ma consumata anche in molte parti d’Italia.
Insetti
Soprattutto non parlerò di cavallette, scarafaggi e larve varie…
…lo sanno anche i bambini che in Thailandia si mangiano le cavallette.
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