Songkran, il Capodanno Thailandese, cade annualmente a metà aprile. La celebrazione del nuovo anno in Thailandia è nota e rappresentata, ai non thailandesi, come immagine del solo divertimento se non addirittura come una “gigantesca battaglia d’acqua.”
“In origine era una festa sacra in cui l’acqua benedetta veniva aspersa delicatamente ed amorevolmente sui monaci e sulle persone anziane in segno di rispetto; oggi invece a Bangkok se ne sono impossessati i farang: delinquenti dalle facce rosa, trentenni, quarantenni e persino cinquantenni mai cresciuti si appostano con pistole ad acqua lunghe mezzo metro e schizzano i passanti; quando bevono diventano piuttosto aggressivi, finché si stancano, si lasciano prendere dai sentimenti e si rannicchiano sui marciapiedi con i loro giocattoli di plastica.” (Bangkok uccide — John Burdett)
Un classico esempio di come il sacro, che a suo tempo ha fagocitato una festa pagana, sia stato a sua volta, in parte, fagocitato dal consumismo e dalla modernizzazione.
Ma, se del pagano è rimasto solo il calcolo astrale, la base della celebrazione è in parte, se non ovunque, sopravvissuta e, soprattutto nelle zone rurali della Thailandia, resta un patrimonio della cultura tradizionale. In questo periodo molti thailandesi si mettono in viaggio verso la casa natale e proprio fuori dalle grandi metropoli si possono vedere ancora le forme dell’originaria cerimonia rituale che trova origine all’interno della famiglia e della comunità rurale.
Siamo nel quinto mese del calendario lunare e si festeggia l’ingresso del sole nel segno dell’Ariete subito dopo l’equinozio di primavera.
Di certo c’è che il Songkran cade nella stagione secca, il periodo più caldo dell’anno.
L’abluzione cerimoniale dell’anziano e del Buddha di casa ha luogo in uno dei tre giorni di festa. Cerimonia tradizionale di base a cui partecipano tutti i componenti la “famiglia”, il simbolo è l’acqua.
Versare acqua porta prosperità ed è buon auspicio per l’inizio di un nuovo anno nuovo. L’acqua serve per rinfrescarsi e conserva la memoria e la gratitudine degli antenati defunti.
I famigliari lavano il Buddha e gli anziani di casa. Poi, inizia “la festa dell’acqua”, un caotico tutti bagnano tutti, augurando: sawadi phi mai – สวัสดี ปี ใหม่ – buon anno nuovo.
L’utilizzo di un calendario thailandese (สุริยคติ), una versione thailandese di quello gregoriano, ha di fatto introdotto il classico Capodanno del primo gennaio che, adottando il “sawadi phi mai”, ha portato all’utilizzo di suk san wan Songkran — สุขสันต์ วัน สงกรานต์ — felice giorno di Songkran, Ma in campagna viene utilizzato prevalentemente il vecchio augurio.
Essendo divenuta principalmente una festa buddista, in una delle tre giornate anche al wat (monastero buddista) viene organizzata la cerimonia delle abluzioni al Buddha, ai monaci ed agli anziani della comunità… senza dimenticare, comunque la “festa”.
Il wat è ancora oggi l’unico punto di aggregazione della comunità. Qui sin dal mattino si festeggia in modo allegramente profano: musica, balli, giochi e …
immancabile: l’acqua.
Solo nel tardo pomeriggio, quando la temperatura si è abbassata, ha luogo la cerimonia religiosa. La gente del villaggio versa delicatamente, sui Buddha, i monaci e gli anziani, acqua mescolata a profumo (น้ำอบ – nam ob).
… Fortuna e prosperità a tutti Voi.
สวัสดี ปี ใหม่ , sawadi phi mai, buon anno nuovo.
(foto tiziano matteucci)
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