Umile e dalla parte degli ultimi? Oppure maschilista, omofobo e con un torbido passato vicino ai generali fascisti? Chi è il nuovo papa?
Gli apologeti lo chiamano «il cardinale dei poveri» e lo descrivono come un uomo modesto, dalla parte degli ultimi, che sa prendere l’autobus e «si cucina i pasti da solo», ma per i critici si tratta di un uomo conservatore, omofobo, misogeno, e con un passato vicino alla dittatura argentina – la peggiore del martoriato continente latinamericano. A meta’ strada c’e’ chi, come il britannico Times, lancia il proprio dubbio in prima pagina e titola:«L’amico dei poveri che era anche a suo agio con i dittatori».
Chi è dunque Jorge Mario Bergoglio, il nuovo Papa?
BERGOGLIO E LA MORIGERATEZZA – Le parole sono la forza creatrice dell’universo. Il linguaggio, e dunque la comunicazione, plasmano gli uomini e la realta’, inventano e danno senso al mondo. Il verbo e’ potere, e a volte una semplice parola e’ sufficiente per ingannare miliardi di persone. Questo e’ vero sempre, tanto più quando ci sono di mezzo le religioni. No, questa volta non serve scomodare la parola “Dio”: basta pensare alla parola “Francesco”. Per ovvie ragioni, un papa che decide di adottare questo nome tocca il cuore di molti, evocando immagini di pace, amore e fratellanza universale. Ma, purtroppo o per fortuna, oltre ad un cuore noi esseri umani siamo dotati anche di una scatola cranica contenente un meraviglioso cervello. E a volte converrebbe utilizzarlo.
Dunque, in primis bisognerebbe spazzare il campo dalla maggiore illusione circolata negli ultimi giorni. E’ vero, Jorge Mario Bergoglio e’ noto per la sua simpatia e frugalità: ride, cammina, prende la metropolitana, stringe la mano agli uomini e alle donne, saluta e bacia i bambini e i disabili, si cucina la pasta col pomodoro senza scomodare chef parigini, e via dicendo. Addirittura, il nuovo papa avrebbe dichiarato che non intende utilizzare anelli d’oro. Anelli si, ma non d’oro. Bergoglio sembra essere dunque un uomo morigerato, e non intendiamo mettere in discussione questo punto. Ad ogni modo, va puntualizzato che egli non e’ il primo “uomo morigerato” a salire sul trono di San Pietro.
BERGOGLIO E PIO V – Si potrebbe citare, tanto per portare un esempio abbastanza famoso, San Pio V. Questo papa medievale – anch’esso, come papa Francesco, di origini piemontesi – fu letteralmente un campione di austerità. Dormiva, ma solo poche ore a notte, su un semplice pagliericcio. ‘Lavorava’ da mattina a sera. Era quasi vegetariano (si cibava quasi esclusivamente di frutta, verdure e legumi) e digiunava spesso e volentieri. Continuò a portare il saio bianco domenicano durante tutto il pontificato, fu inflessibile con i casi di nepotismo e fece tante altre belle cose. Noto anche per il suo ruolo nel Concilio di Trento e la Controriforma, il frugale Pio V non rinunciò mai a lanciare guerre piu’ o meno ‘sante’ contro i musulmani e a far torturare e ammazzare oppositori politici, eretici, donne adultere, omosessuali e tutte le persone innocenti che non gli andavano a genio.
Non mi si fraintenda: questo non vuol dire assolutamente che le donne che non si radono i peli delle ascelle da oggi debbono temere di essere arrostite sulla piazza del paese con l’accusa di stregoneria: questi crimini della Chiesa Cattolica appartengono oramai ai libri di storia e Bergoglio, rispetto al suo predecessore, e’ senza dubbio un gentiluomo. (Erano anche altri tempi). Quanto detto fin qui significa, piu’ semplicemente, che l’abito, o il nome, o le abitudini personali, non fanno il monaco. E che anche i ‘monaci’ possono essere persone non proprio raccomandabili. I mali della Chiesa, difatti, non sono dipesi e non dipendono dall’avere un papa che porta troppi anelli, che calza scarpette di Prada, che indossa vestiti stravaganti, che viaggia troppo o che assolda chef francesi piuttosto che cucinarsi delle uova al tegamino. I problemi sono ben altri.
CHIESA E SOLDI – Un ovvio problema, per un’organizzazione che si propone come ‘cristiana’ o addirittura ‘francescana’, sono i soldi. Da una parte, uno stato sovrano e al contempo una multinazionale come il Vaticano non puo’ sopravvivere senza soldi – tanti soldi. Dall’altra, spendere tanti soldi, avere delle finanze a dir poco torbide e fare investimenti in settori e aziende a dir poco controverse costituisce un’ovvia contraddizione per un’organizzazione che si descrive come ‘semi-divina’. Ad esempio, la Chiesa deve ancora risolvere le magagne relative alla sua banca – l’Istituto per le Opere di Religione (IOR) – tristemente famosa per lo scandalo del Banco Ambrosiano (Sindona, i legami con la P2 e il reciclaggio di denaro sporco proveniente da traffico di eroina della famiglia mafiosa dei Gambino, la Mafia, ecc.) del quale era la maggior investitrice, per il nuovo recentissimo (2009-2012) scandalo sul reciclaggio di denaro sporco, o addirittura per gli investimenti in societa’ che producono armi. Morigeratezza, nel caso di un papa, ovvero di un leader religioso ma anche di stato, vuol dire gestire la sua organizzazione, il suo paese e le sue finanze in modo etico. E’ su questo punto, sulla riforma delle torbide finanze vaticane, che Wojtyla e Ratzinger fallirono più o meno miseramente, ed è su questo punto che dovremo promuovere o bocciare Bergoglio.
CHIESA E CRIMINI – Un secondo problema, per un’organizzazione che non può non proporsi come ‘etica’, sono i crimini. Ad esempio, negli ultimi anni la Chiesa Cattolica e’ stata scossa dall’orribile scandalo della pedofilia. Il nuovo papa, non coinvolto direttamente o indirettamente nei crimini come lo erano invece, secondo le accuse, Wojtila e Ratzinger, deve avere la forza ed il coraggio di dare una risposta immediata, seria, e concreta riguardo a questa triste vicenda. In questo caso, non bastera’, si spera, presentarsi al pubblico senza oro e orpelli e dire “buona sera” per far piangere di gioia i fedeli ed essere santificato in direttissima. Per dimostrare che oltre agli aggiornamenti di facciata, stilistici e comunicativi, la Chiesa ha intenzione di cambiare davvero, il nuovo papa dovra’ presto far seguire alle belle parole anche dei contenuti concreti, denunciando i crimini e i criminali, modificando il diritto canonico per spazzare via ogni segretezza e obbligare i vescovi a consegnare ogni prova o sospetto alle autorita’ dello stato, vale a dire degli stati dove i crimini vengono commessi, e prendendo ogni possibile provvedimento per impedire il ripetersi di quanto accaduto nel recente passato.
PAROLE E FATTI – In conclusione, abbiamo come l’impressione che buona parte della stampa e tanti fedeli, andati letteralmente in estasi per la ‘morigeratezza’ e la simpatia del nuovo papa, particolarmente evidenti soprattutto paragonando Bergoglio al poco telegenico papa Ratzinger, abbiano di fatto promosso lo scolaro gia’ al primo giorno di scuola. Il fatto e’ che le belle parole come “Francesco”, “pace”, “amore” e “fratellanza” vanno riempite di contenuto, altrimenti rischiano di volare via col vento o, peggio, di essere utilizzate come un tappeto sotto al quale nascondere la polvere e i soldi. Quei buoni propositi, se ci sono, vanno messi in pratica immediatamente. L’augurio e’ sincero, perche’ e’ nell’interesse di tutti avere un papa, una Chiesa e un mondo cattolico meno arroccati nei loro dogmi e privilegi – ma più morigerati, umili e rispettosi degli esseri umani, dei popoli e delle leggi che i popoli vogliono darsi.