Non solo caramelle: le truppe Nato colpevoli della morte di 110 bambini nel solo 2011
(Asiablog.it) – Centinaia di bambini sono stati uccisi dall’Isaf, la forza militare internazionale sotto comando Nato, solo nel corso degli ultimi quattro anni di guerra in Afghanistan. Lo sostiene l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani (OHCHR) nel suo report per il 2012, pubblicato ad inizio febbraio. L’Alto Commissariato scrive che le morti sarebbero state “causate soprattutto della mancanza di misure precauzionali e dall’uso indiscriminato della forza” da parte del contingente multinazionale. Il Committee on the Rights of the Child (Comitato delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo, Crc) ha espresso “grave preoccupazione in quanto, di fatto, il numero dei bambini uccisi e’ raddoppiato dal 2010 al 2011.”
GUERRA AI BAMBINI – Secondo il rapporto, un totale di 110 bambini sono stati uccisi (1.645 i feriti) in Afghanistan soltanto nel 2011: una media di 4,8 bambini uccisi o feriti al giorno. Nel 2012 la strage si è ridotta: gli attacchi aerei da parte delle forze straniere hanno causato la morte di 126 civili, tra cui ‘solamente’ 51 bambini. Piu’ volte, negli anni passati, le forze armate della missione Isaf sono state costrette a scusarsi per aver aperto il fuoco e ucciso civili e bambini innocenti. Qualche tempo fa diede scandalo l’intervista pubblicata da Military Times nella quale il tenente colonnello Marion Carrington ha spiegato che i bambini sono stati identificati come potenziali minacce, insieme a tutti i “maschi in età militare”, perché alcuni minori sono stati impiegati dai talebani per sostenere o partecipare agli attacchi alle truppe straniere. Nello stesso articolo, un ufficiale non identificato aveva giustificato l’uccisione di tre bambini di 12, 10 e 8 anni.
L’ISAF RESPINGE LE ACCUSE – ll quartier generale delle Forze statunitensi in Afghanistan (Usfor-A) ha criticato le informazioni contenute nel report, definendole ”categoricamente infondate”, ”prive di sostanza” e ”totalmente false”. “Nei fatti,” si legge in un comunicato dell’Isaf, nel 2012 si e’ registrata una riduzione “riduzione del 49% le vittime civili rispetto all’anno precedente”. In particolare, si dice ancora, ”il numero di bambini che sono morti o sono rimasti feriti come risultato delle nostre operazioni aeree e’ sceso del 40% lo scorso anno rispetto al 2011”. Non si deve dimenticare, prosegue la presa di posizione, che “nel rapporto sulle vittime civili pubblicato in agosto 2012 dalla Missione delle Nazioni Unite di assistenza all’Afghanistan (Unama) si sostiene che l’84% di tutti i civili uccisi o feriti nel paese sono caduti vittime degli insorti”. Sia l’Isaf sia l’Usfor-A, si dice infine, “utilizzano specifici sistemi di valutazioni e controlli tecnici, tattici e procedurali” per ridurre il rischio di vittime civili e “si preoccupano di impiegare la forza solo quando necessario, ed in un modo adeguato”. L’Isaf e’ la forza internazionale costituita su mandato del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite il 20 dicembre 2001 come supporto per il Governo di Kabul. È comandata dal Generale statunitense Joseph Dunford ed impiega circa 58.300 militari provenienti da una quarantina di nazioni.
UNA TRAGEDIA – “La diminuzione delle vittime civili documentato [dalle Nazioni Unite] nel 2012 è uno sviluppo molto positivo,” ha dichiarato in un comunicato l’inviato speciale delle Nazioni Unite in Afghanistan Jan Kubis. “Tuttavia, il costo umano del conflitto resta inaccettabile.” “Gli Usa possono e devono fare di più per proteggere i bambini vittime del conflitto armato”, ha dichiarato Jo Becke, direttore della ong Human Rights Watch (HRW). “La morte o il ferimento di ogni singolo bambino è una tragedia. Questo livello di sofferenze evitabili dei bambini è semplicemente inaccettabile”, ha dichiarato il Vice-rappresentante dell’UNICEF in Afghanistan, Vidhya Ganesh. “È assolutamente necessario che tutte le parti in conflitto facciano il possibile, adesso, per proteggere la vita e i diritti di base di ogni bambino dell’Afghanistan.”
LA GUERRA CONTINUA –Intanto si continuano a perdere altre vite innocenti a causa delle operazioni dell’Isaf. Proprio la settimana scorsa, l’alleanza ha effettuato un raid aereo nella provincia di Kunar, nel sudest del paese, uccidendo 10 civili. L’incidente ha spinto il presidente afgano Hamid Karzai ad emettere un nuovo decreto che vieta all’esercito afghano di chiedere supporto aereo alle forze NATO. Il decreto è entrato in vigore lunedi.