Come ho scritto nel precedente post la prima traccia che ho seguito per leggere romanzieri thailandesi è stata Lonely Planet – Thailandia 2006 (Ed. EDT) ed il primo ed unico autore thailandese citato – al punto Letture consigliate – è S.P. Somtow col suo libro “Jasmine Nights” che ritrovai, nel capitolo dedicato alle Arti, alla voce Letteratura contemporanea, a cui passai direttamente dato che la mia insufficiente conoscenza della lingua inglese non mi permette la lettura scorrevole di un testo in inglese.
In Lonely Planet trovai anche un altro dei motivi della limitata presenza di romanzieri thailandesi nel panorama editoriale internazionale: “Molti ritengono che il primo vero romanzo thailandese sia il libro The Circus of Life (uscito in thai nel 1929 e tradotto in inglese nel 1994) di Arkartdamkeung Rapheephat”.
Vengono poi citati altri 4 autori [1] dello stesso periodo o immediatamente successivo e 10 scrittori [2] che, per le diverse caratteristici socio culturali rappresentano la parte più moderna della narrativa thailandese che parte dalla seconda metà del secolo scorso.
Qui ho scoperto Pira Sudham (พีระ สุธรรม) – che io traslittererei Sutham) ed i suoi “La terra dei monsoni” e “Racconti thailandesi” (titolo originale: People of Isan o Isarn ma anche Esarn – molte trascrizioni thai-inglese aggiungono una R-muta – altre seguono la traslitterazione all’inglese di : อีสาน)
“…scrive i suoi racconti in inglese…., in quanto l’uso della punteggiatura nelle lingue occidentali, contrapposto al flusso continuo del thailandese, costringe la mente a una maggiore riflessività, premessa a un atteggiamento critico verso la realtà , che è invece ciò che, secondo Pira Sudham, l’educazione scolare in Thailandia, cerca innanzi tutto di soffocare” (dall’introduzione di Silvia Padrone a Racconti thailandesi di Pira Sudham – Ed. Besa)
Indubbiamente uno scrittore regionale che appare immediatamente come uno scrittore della realtà, dentro alle storie che narra, storie vissute dal basso, povera gente, contadini. Storie, ancora oggi attuali, di una parte dell’anima thailandese, forse del carattere nazionale, nonostante le trasformazioni degli ultimi anni. Nei racconti di Pira Sudham troverete molto fatalismo e poca disapprovazione, storie di uomini e donne abbandonati all’ordine naturale delle cose.
“Nell’anno del Cavallo, Boonliang Surin diede alla luce il suo sesto figlio. Era un maschio. Poi, appena dopo la nascita di questo figlio, le prime piogge torrenziali cominciarono a ridare vita al villaggio di Napo.” (da La terra dei monsoni di Pira Sudham)
E mentre leggevo Pira Sudham ed aspettavo che Amazon mi recapitasse gli altri libri che avevo comprato, cercavo altre tracce, soprattutto sul web, trovando qualche rara novità ma solo in edizione inglese e molte palesi riproposizioni della Lonely Planet che confermavano più o meno quel che già sapevo: stessi dati storici sulla letteratura thailandese in generale e stessa datazione di nascita per la letteratura moderna e quindi del panorama editoriale, stessi autori in traduzione italiana e quindi già ben delimitato per me che fatico a leggere correntemente l’inglese.
Una novità ci sarebbe da aggiungere a tutti gli elenchi che ho trovato ma anche al mio desiderio di “conoscere”.
“Puro e semplice” di Upasika Kee Nanayon. Non è narrativa ma un libro che raccoglie gli insegnamenti di quella che viene considerata una delle maggiori maestre laiche di Buddhismo theravada del secolo scorso.
Nei suoi consigli ed istruzioni si possono ritrovare le fondamenta del “Buddhismo” che io non considero una religione ma un suggerimento.
Credo che il Buddhismo sia l’idea di un uomo buono , Siddhartha Gautama, che poi altri uomini hanno trasformato in una religione ma questo ho il sospetto sia capitato anche alle idee di altri uomini buoni.
Il Buddhismo theravada rappresenta ancora oggi uno dei pilastri su cui poggia la cultura della società thailandese e quella che gli studiosi ritengono sia la prima opera scritta in lingua thai, il Traiphum Phra Ruang – scritta nel 1345 circa ma che ancora oggi influenza la produzione artistica e culturale della Thailandia – è una storia della tradizione theravada che rappresenta l’universo religioso in cui vivono i buddisti thailandesi.
“La cultura della Thailandia si fonda in gran parte su un sistema di valori agganciato al rispetto della famiglia, della religione e della monarchia …” (da Lonely Planet – Thailandia – Ed. EDT)
Quindi, per conoscere il popolo thailandese e la sua cultura, era evidente che dovevo leggere “anche altre cose” e non solo romanzieri … ma questo lo sapevo in partenza.
Note:
1] Kukrit Pramoi, Utsana Phleungtham, Praphatsorn Seiwikun e Kulap Saipradit.
2] Chart Korbjitti, Atsiri Thammachoat, Pira Sudham, Sri Daoruang, Prabda Yoon, Chartvut Bunyarak, Siriworn Kaewkan, Somtow Sucharitkul, Sangsuk Saneh e Rattawut Lapcharoensap. Ai quali aggiungo: Saksiri Meesomsueb , Win Lyovarin, Paiwarin Khao Ngam, Khajornrit Raksa, Orasom Suddhisakorn … e ringrazio sin d’ora quanti vorranno, con un commento, aggiungere i nomi che non sono in questo breve elenco.
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