Ragazza ventenne uccisa brutalmente con l’accusa di stregoneria
BANGKOK (Asiablog) – Kepari Leniata, 20 anni, e’ stata spogliata, legata, torturata con ferri arroventati, cosparsa di benzina e poi data alle fiamme su una pila di pneumatici e rifiuti. La donna era stata accusata di stregoneria dai parenti di un bambino di 6 anni deceduto in ospedale il giorno prima. L’episodio dal sapore medievale ha avuto luogo mercoledì otto febbraio nella città di Mount Hagen, capoluogo della provincia delle Western Highlands, in Papua Nuova Guinea.
Al brutale episodio hanno assistito centinaia di spettatori – adulti, donne e persino bambini. Decine di uomini hanno infierito sulla vittima. La folla ha anche impedito a polizia e pompieri di intervenire. Mentre la giovane veniva avvolta dalle fiamme, gli astanti assistevano al rogo e scattavano fotografie. Immagini raccapriccianti sono state pubblicate sulle prime pagine dei più importanti giornali del paese, The National e Post-Courier. Nonostante l’episodio sia avvenuto in pieno giorno e di fronte a centinaia di testimoni oculari, al momento non c’e’ ancora stato alcun arresto.
Nelle zone rurali della Papua Nuova Guinea, disgrazie o episodi sfortunati vengono spesso spiegati con la stregoneria. Secondo la tradizione, alla stregoneria si risponde con altra stregoneria, ma negli ultimi anni la caccia alle streghe e’ diventata sempra più violenta. Nel novembre scorso, nella provincia di Jiwaka cinque persone (tre donne e due uomini) accusate di stregoneria sono state rapite, torturate per 20 giorni e infine uccise.
In seguito all’ultimo omicidio, il primo ministro papuano, Pete O’Neill, ha dichiarato di aver ordinato alla polizia di usare tutte le risorse a disposizione per portare gli assassini alla giustizia. “E’ riprovevole che le donne, i vecchi e i deboli nella nostra società debbano essere oggetto di accuse di stregoneria per i quali in realtà non hanno nulla a che fare”, ha detto O’Neill.
Il Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite (UNRHC) e Amnesty International (AI) hanno chiesto al governo della Papua Nuova Guinea di modificare una legge, emanata nel 1971, che prevede il crimine di ‘stregoneria’. Secondo UNRHC e AI la legge contribuisce a fomentare episodi di violenza.
L’ambasciata degli Stati Uniti nella capitale papuana, Port Moresby, ha rilasciato un comunicato nel quale Washington propone una partnership internazionale intensa a migliorare le leggi contro la violenza di genere in tutti i paesi della regione Asia-Pacifico.