Siamo all’inizio dell’anno 6762 e c’è un viaggio da fare. Non è un film di fantascienza ma il capodanno yazida
(Asiablog.it) — Gli yazidi sono un gruppo etno-religioso curdo con radici indo-iraniche. Sono meno di un milione e vivono soprattutto nel nord dell’Iraq, con piccole minoranze soprattutto in Siria, Armenia, Russia, Germania e altri paesi.
Lo Yazidismo è una religione plurimillenaria che presenta elementi simili a Zoroastrismo, Ebraismo, Manicheismo, Cristianesimo e Islam. Gli yazidi credono di essere i discendenti di Adamo, il primo uomo creato da Dio. Hanno due libri sacri, il Ketêbâ Jelwa (Libro della Rivelazione) e il Masháafâ Reæ (Libro Nero), pubblicati nel 1911 e nel 1913 da raccolte di tradizioni religiose che per migliaia di anni erano state trasmesse oralmente.
La religione yazida comprende rituali, leggi e tabù che governano ogni aspetto della vita dei fedeli, con tanto di un mega-digiuno estivo di 42 giorni. (Come nel Ramadan islamico, i fedeli possono mangiare la notte). Gli yazidi sono tendenzialmente monogami, cioè un marito può avere una sola moglie, e endogami, con i matrimoni che avvengono tra individui della stessa casta. I genitori battezzano i figli e li circoncidono. Tra i vari tabù, i fedeli non possono vestirsi di blu e non possono mangiare lattuga. Il rituale principale della religione yazidi è il pellegrinaggio verso la tomba delllo sceicco ‘Adi, da compiere almeno una volta nella vita.
La società yazidi è gerarchica, con un capo secolare, l’emiro, e un capo religioso, lo sceicco. Tutti questi fattori fanno degli yazidi un gruppo etno-religioso particolarmente chiuso. Non a caso, hanno resistito con successo a secoli di spinta omologatrice araba e musulmana.
Per l’anno nuovo, che cade in primavera, molti fedeli viaggiano fino a Lalesh, nel nord dell’Iraq, un luogo che funge da centro sacro. In questa occasione i fedeli sono tenuti a dimostrare il loro rispetto verso lo sceicco e festeggiano l’anno nuovo con una serie di allegre cerimonie.