“Un italiano di 50 anni ammazza due vu cumprà in centro.” Libero*
Come già scritto ieri a proposito dei rom, anche questo articolo odierno apparso su Libero costruisce la disumanizzazione degli Altri con i più antichi e semplici stratagemmi. Come fossero animali, le due vittime non hanno nome. L’articolo ci informa che l’italiano si chiama Gianluca Casseri e “odiava tanto” le sue vittime. (L’odio non viene né analizzato né spiegato né tantomeno condannato). Ma le vittime, peggio che animali domestici, che almeno un nome ce l’hanno, sono definite meramente come “vu cumprà”, “senegalesi”, “africani”. Non possiedono nomi, sono de-personalizzate, disumanizzate, ridotte a mera categoria indistinta di lavoratori (venditori ambulanti) e stranieri (“senegalesi”, “africani”).
Pensare l’Altro come un essere umano incompleto, con minori caratteristiche umane rispetto a Noi, e dunque più simile a un animale o un oggetto, e’ il primo passo per arrivare a compiere su di lui azioni inaccettabili in un contesto ‘normale’ di gente ‘normale’. Non consentire all’Altro di avere un nome, e dunque un’identità unica, serve dunque a legittimare queste azioni. A farcele apparire giustificabili, o semplicemente meno importanti, meno gravi. Ecco come un quotidiano come Libero costruisce le basi della violenza e dell’odio.
*Fondato nel 2000, nel 2003 il quotidiano Libero è diventato il supplemento dell’organo ufficiale del Movimento Monarchico Italiano. In questo modo ha potuto beneficiare di 5.371.000 euro di finanziamento pubblico agli organi di partito, secondo quanto previsto dalla Legge 7 marzo 2001, n. 62. Nel 2004 Libero si è poi trasformato in cooperativa per ottenere i contributi per l’editoria elargiti alle testate edite da cooperative di giornalisti. Dal 2007 il quotidiano è edito dalla Editoriale Libero srl, che fa capo alla Fondazione San Raffaele, struttura ospedaliera di Brindisi. La testata è di proprietà del gruppo Angelucci. Dal 2003 al 2009, Libero ha beneficiato di contributi pubblici per 40 milioni di euro.
Per un’analisi piu’ lunga e tediosa, in lingua inglese, cliccate qui: Florence killings cast spotlight on growing racism in Italy.