Ampon Tangnoppakuln, 61 anni, è stato condannato a 20 anni di carcere con l’accusa di aver spedito 4 sms contenenti insulti contro la monarchia. Il condannato, un pensionato di origini cinesi ammalato di cancro, si è dichiarato innocente.
Secondo la difesa Ampon parla e scrive il thailandese a malapena e non sarebbe nemmeno capace di mandare messaggi col telefonino e in quel periodo aveva lasciato il suo cellulare in un negozio per farlo riparare.
Come sempre, le frasi incriminate non sono state rese pubblicche “per non riprodurre lo stesso reato.”
Secondo le associazioni per i diritti umani, in Thailandia nel solo 2010 quasi 500 persone sono state accusate di lesa maestà. E’ una caccia alle streghe che dietro al pretesto di proteggere re Bhumibol Adulyadej ha di fatto generato un regime liberticida in difesa dello stato nello stato, vale a dire il complesso monarchico-militare che detiene il vero potere politico ed economico, nonché l’egemonia culturale, sulla nazione thailandese.