La Cambogia e’ una delle nazioni piu povere al mondo. In media, un cambogiano guadagna circa 525 euro l’anno. La maggior parte della popolazione sopravvive grazie al lavoro dei campi, ma il 12% dei poveri sono senza terra. 4.8 milioni di persone su un totale di 14 milioni vivono con meno di un dollaro al giorno. Circa il 90 per cento dei poveri vive nelle aree rurali. Tra di loro, solo il 18 per cento ha accesso a prestazioni sanitarie, e solo la meta’ beve acqua potabile.
Povertà e mancanza di opportunità hanno portato alla diffusione dell’HIV/AIDS. Una parte delle donne più giovani si sposta nelle maggiori città o all’estero per lavorare nel mercato della prostituzione. Su questo argomento, e’ stato pubblicato (anche) in italiano una testimonianza eccezionale, un libro di Somaly Mam: Il silenzio dell’innocenza (Esperienze).
Il primo ministro Hun Sen e’ al potere dal 1985. Negli ultimi anni Hun Sen, il suo governo e il suo partito (il Partito del Popolo Cambogiano) sono stati accusati di aver svenduto a investitori esteri quasi il 50% del territorio nazionale. Come risultato di questa politica, un numero imprecisato di cittadini e’ stato costretto ad abbandonare le loro case, spesso per finire nelle malsane periferie di Phnom Penh, una città dove l’eleganza architettonica coloniale, le distruzioni della guerra e la grigia edilizia popolare stanno lasciando spazio a luccicanti templi del consumismo e a ville contornate da muri insormontabili e guardie armate. Phnom Penh e’ sempre più una moderna megalopoli del Terzo Mondo, dove i Garuda del palazzo reale si affacciano su strade congestionate dal traffico, e dove l’ineguaglianza economica e sociale e’ oramai profonda e stridente.
Negli ultimi mesi Hun Sen e suo figlio, il comandante dell’esercito Hun Manet, 33 anni, si sono distinti anche per una serie di scontri intorno a un fazzoletto di territorio al confine con la Thailandia. Le azioni militari e le dichiarazione nazionaliste mirano a presentare i due come gli indispensabili difensori della nazione cambogiana contro le mire espansionistiche di Bangkok.
Il Regno della Cambogia, situato nel sud-est asiatico, e’ una ex colonia francese. Paese a maggioranza buddhista Theravada considerato l’erede del favoloso impero Khmer, nella seconda parte del XX secolo la Cambogia ha attraversato una serie di tragedie – dalla guerra civile alla presa del potere da parte dei khmer rossi fino a una decennale occupazione vietnamita – che hanno distrutto non solo le vite, l’infrastruttura e l’economia, ma la cultura e il tessuto sociale stesso del paese.