“La politica nemmeno mi piace. Quello che mi piace è essere in una vasca idromassaggio, con un brandy, un sigaro e delle belle ragazze.”
Chuwit Kamolvisit è decisamente un uomo sopra le righe. Padre cinese e madre thailandese, ricchissimo e senza peli sulla lingua, convertitosi al cristianesimo in un paese fieramente buddhista, è anche l’unico candidato alle elezioni della Thailandia ad aver detto in anticipo di voler stare all’opposizione. Inoltre, preferisce essere etichettato come un magnaccia piuttosto che come un politico.
Chuwit un magnaccia lo è stato per davvero: fino a pochi anni fa era il padrone della catena di “saloni di massaggi” più famosa di Bangkok. (In Thailandia i “saloni di massaggi” sono spesso delle coperture per i bordelli.) Poi, una volta arrestato, ha rivelato pubblicamente di aver pagato circa 150.000 euro al mese alla polizia. Con tanto di nomi dei capi della polizia coinvolti.
Pochi mesi fa Chuwit ha fondato un partito personale che si chiama Rak Prathet Thai (Amare la Thailandia), lo ha presentato come una lista contro la corruzione e ha tappezzato il paese di buffissimi manifesti elettorali (si vedano foto sotto) in cui appare con facce sorridenti o adirate, abbracciando una bambina o stringendo la zampa a un cane. In un manifesto si legge: ” i politici sono come i pannolini, piu li cambi e meglio è”. In un altro, in cui Chuwit tiene in mano un volante: “quante volte ancora perderai la retta via“?
A dirla tutta Chuwit era già entrato in politica qualche anno fa. La sua notorietà risale almeno al 2003, quando passa un mese in galera e aver denunciato i poliziotti da lui stesso corrotti. Dopo quell’esperienza, l’imprenditore decise di vendere il suo impero del sesso per passare al business degli hotel di lusso. Negli anni successivi si candida due volte alla poltrona di sindaco della capitale, ma senza successo. Nel 2008, durante la sua seconda campagna elettorale, Chuwit prende a pugni un giornalista. Oggi dice di voler entrare in parlamento per fare il tribuno del popolo, ovvero per controllare tutti quei politici che secondo lui non si comportano meglio dei mafiosetti di provincia. I sondaggi gli sorridono: potrebbe farcela a conquistare un posto da deputato. Evidentemente, una parte dei thailandesi apprezza la sua loquacità e i suoi dissacratori attacchi alla casta.
“Mi chiamano magnaccia, ma non mi offendo,” ha detto Chuwit. “Anzi, un magnaccia è meglio di un politico. I magnaccia almeno rendono felice la gente, mentre i politici rubano solamente“. E ha aggiunto: “anche se sono stato un magnaccia, posso fare qualcosa di buono per il mio Paese“.