Hello, shukram, ni hao, o-ha-yo, adaab, minglaba, halo, sawadee-khrap, xin chao, sua s’dei! (inglese, arabo, cinese mandarino, giapponese, urdu, birmano, indonesiano, thailandese, vietnamita, cambogiano)
Cosa succederebbe se tutti gli esseri umani fossero costantemente esposti alle “altre” culture? Cosa accadrebbe se i loro occhi potessero vedere tutte le bellezze del mondo e le loro orecchie udire tutti i suoni della terra? Come diventeremmo, come saremmo, se ci potessimo confrontare quotidianamente con le nostre sorelle e i nostri fratelli che popolano il pianeta e ne affollano ogni angolo? A queste domande molti hanno risposto che, se avessimo queste opportunità, saremmo tutti più tolleranti, e di conseguenza il mondo sarebbe un posto migliore.
“Viaggiare è fatale ai pregiudizi, al bigottismo e alla ristrettezza mentale,” scriveva Mark Twain. Questa filosofia ha guidato la mia vita, mi ha spinto a mettermi in strada e quindi a mettermi in discussione. Mi ha strappato alle mie convinzioni gettandomi nella braccia di popoli sconosciuti in paesi lontani.
Per diversi anni, ormai, il viaggio della mia vita si è svolto in Asia. Ha attraversato Vietnam, India e Birmania. Il Laos, la Cambogia, la Malesia. L’Indonesia, Singapore, la Thailandia. Posti, luoghi, mondi.
Di queste realtà ne ho scritto su questo blog, che oggi rinasce in una nuova casa, con una diversa veste grafica e qualche speranza in più. Asiablog.it continuerà a raccontare questi Paesi, il Sudest Asiatico e l’intero continente. Il più grande al mondo. Il più popoloso.
Spero che questo sito diventi uno spazio aperto in cui mondi diversi possano entrare in contatto e contaminarsi. Vi prego di accompagnarmi in questo viaggio e di arricchirmi con commenti, consigli, idee, critiche e quant’altro.
Buon viaggio e buona vita a tutti,
Alessio