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Non solo Bin Laden e’ stato ammazzato quando era disarmato, ma ora dagli interrogatori della moglie Amal scopriamo che, quando i soldati sono arrivati nella stanza da letto, Bin Laden e la moglie erano “circondati”.
Una parte degli interrogatori sono stati pubblicati da La Repubblica, che li ha ottenuti da un colonnello dell’Isi – i servizi segreti pachistani – che ha avuto accesso ai verbali.
Dunque Bin Laden e la moglie erano “circondati” e disarmati all’interno di una piccola stanza da letto. Nonostante questo, «i soldati americani gli hanno sparato alla testa e lo hanno trascinato fuori della stanza da letto».
Ma se Osama Bin Laden era circondato, disarmato, e non avrebbe potuto fuggire in quanto all’interno di una stanza di un edificio a sua volta circondato da forze speciali statunitensi, perché ucciderlo? Forse perché soldati avevano l’ordine di ucciderlo? E se fosse così, perché? Per estrema precauzione, per la legge del taglione o per tappare una bocca troppo ma veramente troppo scomoda?
L’operazione che ha portato alla morte, o meglio, assassinio di Bin Laden, fa parte della cosiddetta Guerra al Terrorismo. Una guerra di civiltà contro la barbarie.
Ma la civiltà è proprio il superamento della barbarie, e quindi dell’omicidio, della violenza come mezzo per risolvere le contese. D’altronde, lo stesso Senato statunitense in una famosa relazione votata nel 1976 e firmata dal senatore democratico Frank Church condanno’ esplicitamente l’assassinio in quanto immorale e contrario ai valori basilari di un Paese civile:
l’assassinio e’ incompatibile con i princìpi americani, con l’ordine internazionale e con la morale.
Dunque l’omicidio di una persona disarmata, specialmente se fosse stato ordinato dal capo della nazione più potente al mondo, e’ in realtà decisamente un passo indietro per l’Umanità intera.