Số đỏ e’ un romanzo vietnamita scritto nel 1936 da Vũ Trọng Phụng, un autore brillante e prolifico, da alcuni paragonato a Balzac, purtroppo scomparso a soli 27 anni per gli effetti combinati della tubercolosi e dell’oppio.
Il romanzo di Phụng è ambientato nella Hanoi tardocoloniale, un periodo di profondi e veloci cambiamenti, ed è una divertentissima satira della borghesia tonchinese asservita politicamente e culturalmente ai colonialisti francesi. Il romanzo fu censurato nella Reubblica Democratica del (Nord) Vietnam dal 1960 al 1975, e poi nella riunificata Repubblica Socialista del Vietnam fino al 1986, anno in cui partirono le prime riforme ad ampio raggio che fecero uscire il paese dal periodo stalinista. Oggi Số đỏ viene studiato a scuola un po’ come i nostri Promessi Sposi in Italia.
Per quanto ne so, per ora esiste solo una traduzione inglese di questo romanzo, dal titolo Dumb Luck, che in italiano e’ traducibile come “colpo di fortuna inaspettato”. Probabilmente e’ la traduzione più esatta di un espressione, “Số đỏ”, che significa letteralmente “numero rosso” o “numero fortunato”, perché il rosso in Oriente e’ associato alla fortuna e la numerologia e’ talmente importante da pervadere praticamente ogni aspetto della vita quotidiana.
Nella cultura cinese, che per ragioni storiche ha influenzato enormemente quella vietnamita, i numeri fortunati sono il 2 (“le cose buone vengono in coppia”), il 3 (perché in mandarino suona in modo simile alla parola “nascita”), il 5 (perché associato ai 5 elementi), il 6 (perché in mandarino suona come la parola “fluido” e quindi e’ considerato di buon auspicio per gli affari), il 7 (simboleggia lo stare insieme e suona come la parola “sorgere”), l’8 (suona come la parola “prosperità” o “ricchezza”) e il 9 (suona come la parola “lunga durata” e, inoltre, essendo il piu’ grande dei numeri ad una cifra, e’ storicamente associato all’Imperatore).
Da noi invece un numero considerato fortunato e’ il 13, ma forse solo per via del Totocalcio. Altri infatti considerano il 13 come foriero di disgrazie, forse per via dell’episodio de L’Ultima Cena di Gesù Cristo (a tavola erano in 13 e il tredicesimo tradì) o forse perché la Chiesa associa il 13 con l’insurrezione di Lucifero. Fatto sta che le persone anziane della mia famiglia hanno sempre evitato di sedersi ad un tavolo con tredici piatti.