(scritto per Orizzonti Nuovi, agosto 2010, pag. 13 )
Il 26 luglio scorso Kaing Guek Eav, meglio conosciuto col nome di battaglia “compagno Duch”, ex direttore del centro di detenzione S-21 di Phnom Penh (Cambogia), dove tra il 1975 e il 1978 oltre quindicimila persone vennero detenute, torturate e il più delle volte uccise, è stato ritenuto colpevole di crimini contro l’umanità dalla Camera Straordinaria del Tribunale Cambogiano (ECCC) e per questo condannato a 35 anni di carcere. La sentenza del tribunale istituto con il sostegno dell’Onu e chiamato a giudicare sui crimini commessi dagli ex leader dei Khmer Rossi è arrivata dopo piu’ di 30 anni dalla caduta del regime guidato da Pol Pot, avvenuta in seguito all’invasione vietnamita del 25 dicembre 1978.
Quello che va detto, oggi, e’ che oramai non solo Sydney Schanberg, il giornalista americano immortalato nel film Killing Fields, ma anche la gran parte degli storici sono unanimi nel ritenere che l’orrore dei Khmer Rossi non si sarebbe mai verivicato nelle proporzioni in cui si e’ verificato (in meno di 4 anni persero la vita circa 1 o 2 milioni di cambogiani su una popolazione di circa 8 ) se non ci fosse stato l’intervento americano. Per cercare di interromepere il “sentiero di Ho Chi Minh”, attraverso il quale i nordvietnamiti facevano arrivare uomini e armi ai compagni del Fronte di Liberazione Nazionale (Viet Cong) del Sud attraverso il Laos e la Cambogia, il Presidente statunitense Richard Nixon, in carica dal 1969 al 1974, autorizzo’ una serie di intensi bombardamenti segreti sulla Cambogia che andarono avanti dal marzo del 1969 al maggio del 1970. Questi bombardameti, che presero il nome di Operazione Menu, distrussero circa 1.000 cittadine e villaggi, uccisero 600.000 cambogiani e causarono un’esodo di 2 milioni di persone dalle zone della Cambogia orientale verso la capitale Phnom Penh e le maggiori città.
L’Operazione Menu falli’ nel suo obiettivo di bloccare il sentiero di Ho Chi Minh ma, insieme al colpo di stato favorito dalla CIA che sostitui’ il semidivino e popolarissimo ex re e primo ministro Norodom Sihanouk, oltre a causare l’immane catastrofe umanitaria sopra descritta, ebbe come unico risultato quello di sovvertire la stabilita’ di un intero paese e di gettare tanti contadini, profughi e diseredati nelle braccia del movimento comunista di Pol Pot, i cui guerriglieri forgiarono la loro spietatezza negli orrori degli anni passati nelle foreste, tra la denutrizione cronica, la malaria, famiglie distrutte dai bombardamenti e la quotidiana paura di essere ammazzati dall’esercito regolare o da un raid aereo.
Ora che Duch e’ stato condannato a una lunga pena per i suoi crimini contro l’umanità, vale la pena riflettere anche sui 600.000 cambogiani che persero la vita a causa dei bombardamenti americani che, essendo allora la Cambogia un paese neutrale, erano anch’essi dei crimini di guerra e dei crimini contro l’umanità. Inoltre, grazie a dei documenti desecretati dal Presidente statunitense Bill Clinton nel 2000, sappiamo oggi che l’Operazione Menu e’ stata in realtà solo una fase di una campagna di bombardamenti segreti che e’ andata avanti dal 1964 al 1973, nella quale 2.756.941 tonnellate di ordigni vennero sganciate in 130.526 uscite su 113.716 siti. L’Operazione Menu fu dunque una escalation autorizzata da Nixon su una strategia iniziata dal democratico Johnson 5 anni prima.
Se Duch ha giustamente meritato 35 anni per essere colpevole della morte di circa 15.000 persone, ed anzi le famiglie delle vittime sono rimaste insoddisfatte perché avrebbero voluto l’ergastolo, come può essere calcolata la responsabilità morale degli Stati Uniti, o meglio delle amministrazioni Kennedy, Johnson e Nixon, che si resero responsabili dell’aggressione di un lontano paese del sud-est asiatico, il Vietnam, contro il quale sostenerono la piùlunga guerra del XX secolo (10.000 giorni), che causo’ una distruzione immensa nonché la morte di qualche decina di migliaia di truppe mercenarie (soprattutto coreane), 60.000 statunitensi, 1 o 2 milioni di cambogiani e laotiani e 2 o 3 milioni di vietnamiti? Difficile rispondere. Quello che e’ certo e’ che tutte queste vittime non vedranno mai un tribunale dichiarare i nomi dei colpevoli e chiuderli dietro a della sbarre. Milioni di morti rimarranno per sempre senza Giustizia. La prossima volta che gli Stati Uniti vorranno “aiutare” qualche altro paese, forse faremmo tutti bene a fermarci un attimo a riflettere su questi numeri.