Oggi, 22 aprile 2010, ricorre il 40esimo anniversario di Earth Day. Oggi il mondo si trova a fronteggiare il più grave pericolo di sempre: il cambiamento climatico e’ la piu’ grande sfida del nostro tempo, forse la piu’ grande sfida della storia umana.
Non crediate che il cambiamento climatico sia qualcosa di lontano. E’ vero il contrario; il cambiamento climatico non risparmierà né noi, né le persone che amiamo, né l’ambiente in cui viviamo.
Cambiera’ la nostra economia, il nostro lavoro, il nostro cibo, la nostra qualita’ della vita, la temperatura, il tempo e le stagioni. La lista degli impatti e’ infinita. Condizionerà la vita dei nostri figli e il mondo che erediteranno.
La scienza dice che per prevenire alcuni dei peggiori impatti – vere e proprie catastrofi naturali che renderebbero sempre più difficile la sopravvivenza di centinaia di milioni di persone in vaste aree del pianeta – dobbiamo limitare l’aumento medio della temperatura al di sotto dei 2 gradi.
Per ottenere questo obiettivo, i paesi industrializzati devono tagliare le emissioni di gas serra del 40% rispetto al 1990 entro il 2020. Nello stesso lasso di tempo, le nazioni in via di sviluppo devono ridurre la loro crescita di emissioni prevista del 15-30%.
Ovviamente, non possiamo cambiare la scienza, ma possiamo cambiare la politica. Perche’ il cambiamento climatico, questo pericolo epocale, questa grande sfida, rappresenta anche una opportunita’ senza precedenti per creare una economia energetica pulita. E questa sarebbe la piu’ grande Rivoluzione tra tutte le rivoluzioni che abbiamo prodotto nella storia.
Quello che possiamo fare e’ agire ora, cambiare le nostre abitudini, ridurre-riusare-reciclare, attivarci, spargere la voce, costruire un movimento di cittadini per fare pressione sulla politica e sulle grandi industrie per cambiare radicalmente le economie. Ora. Solo facendo partire ora delle pratiche di vero sviluppo sostenibile possiamo essere sicuri di evitare la catatrofe.
Solo salvando la Natura possiamo salvare noi stessi. Altrimenti saremo costretti a fronteggiare il disastro.