Il Presidente americano non ha sottoscritto il Trattato di Ottawa, la moratoria che vieta la produzione, l’utilizzo e la vendita dei micidiali ordigni nel mondo.
Qualche giorno fa abbiamo raccontato la storia del concorso Miss Landmine, una controversa iniziativa organizzata da una ong norvegese prima in Angola e poi in Cambogia per sensibilizzare il mondo sul problema delle mine antiuomo. Oggi cercheremo di affrontare il problema delle mine a livello globale. Secondo le stime diffuse dall’ICBL (International Campaign to Ban Landmines, Campagna Internazionale per la Proibizione delle Mine, organizzazione non governativa vincitrice del premio Nobel per la pace nel 1997), nel solo 2009 nel mondo le mine antiuomo hanno causato 5.197 morti, in grandissima parte civili, un terzo dei quali bambini. Carol Bellamy, direttrice esecutiva dell’Unicef, ha spiegato che le mine costituiscono “un’attrazione fatale per i bambini”, adescati a toccare quegli strani oggetti dalla loro innata curiosita’ e dal loro bisogno di giocare. Ma i morti sono solo la punta dell’iceberg. Le mine sono disseminate nei paesi piu’ poveri del mondo e per ogni persona che muore pestando una mina, molti altri rimangono mutilati, diventando spesso un peso per le loro famiglie e per tutta la comunita’. Le mine sparse nel terreno rendono la coltivazione, l’irrigazione e l’allevamento di animali difficile o impossibile, danneggiando quelle che spesso costituiscono le uniche fonti di sostentamento per le comunita’ piu’ povere. Anche gli aiuti umanitari vengono rallentati, in quanto le mine non consentono agli operatori umanitari di raggiungere alcune zone, magari le piu’ bisognose. La tragica ironia e’che uno studio del 1996 ha dimostrato che le mine non costituiscono un’arma efficace e nemmeno necessaria nella strategia militare di un esercito o di una guerriglia, tanto che un numero sempre maggiore di esperti militari propongono di abbandonare la produzione e l’utilizzo di tale arma.
OBAMA NON HA FIRMATO – Dopo la premessa, andiamo al punto. Chi produce le mine? Birmania, Cuba, India, Iran, Nepal, Corea del Nord, Pakistan, Russia, Singapore, Vietnam. Danimarca, Stati Uniti, Peru, Corea del Sud e Cina hanno smesso di produrle negli ultimissimi anni. Cosa si puo’ fare? Per anni attivisti politici di mezzo mondo hanno proposto una moratoria globale. Per questa soluzione si adopero’ con particolare visibilita’ ed efficacia Lady Diana, che con estremo coraggio per provocazione arrivo’ persino a camminare su un campo minato. Gli attivisti anti-mine vinsero la loro battaglia quando questa moratoria diventò realta’. Fu una grande vittoria di Lady Diana, anche se postuma. Al contrario, un altro “eroe” dei nostri tempi, anch’esso affascinante, fotogenico e popolarissimo, non ha ritenuto opportuno unirsi alla battaglia. Stiamo parlando di Barack Hussein Obama, vincitore dell’ultimo, discusso, premio Nobel per la pace. L’atto piu’ vigliacco e detestabile dell’uomo che ricopre la carica di Presidente degli Stati Uniti e’ stato proprio la decisione di non firmare il trattato internazionale che vieta la produzione, l’utilizzo e la vendita di mine antiuomo. Il “Mine Ban Treaty” o “Trattato di Ottawa”, che impone ai paesi che vi aderiscono anche la distruzione degli arsenali di questo tipo di armi, e’ stato siglato da 156 paesi in tutto il mondo nel 1998 ed e’ entrato in vigore il primo marzo del 1999. Da quella data, ogni anno si svolge un summit in cui si analizzano i risultati, si dona assistenza e si invitano altri paesi ad aderire, perseguendo l’obiettivo di creare un mondo libero dalle mine. Tra i 37 NON firmatari spiccano le superpotenze globali vecchie e nuove – Stati Uniti d’America, Russia, Cina e India – oltre a Israele, Iran, Pakistan, Cuba, Libia, Arabia Saudita, le due Coree e altri paesi minori.
SCHIAFFO AI MUTILATI – All’ultimo summit del dicembre 2009 a Cartagena, in Colombia, l’amministrazione Obama ha inteso continuare la linea di Bush e ancor prima di Clinton di non ratificare questo trattato. L’ICBL ha “condannato con forza” la decisione di Washington, definendola semplicemente “scioccante” e “vergognosa”. “Non riusciamo a capire questa vergognosa decisione, non si capisce perche’ il Presidente Obama voglia continuare le politiche di Bush”, ha dichiarato al Los Angeles Times Jody Williams, fondatore di ICBL e co-laureato premio Nobel per la Pace 1997. “La decisione e’ uno schiaffo in faccia ai mutilati, alle loro famiglie e alla comunita’ piu’ gravemente colpite nel mondo“. Clancy Sigal sul londinese The Guardian ha titolato: ”L’ultimo tradimento di Obama”, considerando questa decisione la “peggiore fra le promesse non mantenute” del presidente. Pesanti critiche sono giunte anche dai ranghi dei democrats:
“Gli Stati Uniti sono la nazione piu’ potente del mondo, percio’ non abbiamo bisogno di utilizzare queste armi. Inoltre la maggior parte dei nostri alleati le ha abbandonate da tempo“, ha affermato il senatore democratico Leahy.”Dunque [la decisione di Obama di continuare a non ratificare il Trattato] e’ un’occasione persa per gli Stati Uniti e l’amministrazione Obama per mostrare doti di leadership invece di accodarsi a Cina e Russia e impedire il progresso“.
UN MONDO SENZA MINE – La sconsiderata posizione di Obama pone per l’ennesima volta la questione di quanto i suoi discorsi illuminati riguardo a multilateralismo, rispetto del diritto umanitario internazionale e disarmo siano realmente credibili. Insomma, come puo’ il Presidente americano risultare credibile quando parla di multilateralismo se il suo paese e’ l’unico paese occidentale e l’unico nella Nato a non aver firmato questo trattato? Come puo’ Obama risultare credibile quando afferma di voler guidare il mondo sulla strada del disarmo nucleare se il suo paese non vuole fare a meno nemmeno delle mine antiuomo, continuando ad avere l’arsenale di mine antiuomo piu’ grande al mondo con ben 10 milioni di ordigni pronti per l’uso, nonche’ continuando ad utilizzare le Bombe a grappolo, che alla loro esplosione lasciano sul terreno delle submunizioni che poi si comportano in modo simile mine antiuomo? Come puo’ Obama risultare credibile quando parla di Pace se il suo paese e’ dotato di ogni sorta di arma letale e di distruzione di massa (nucleari, chimiche, batteriologiche, radiologiche), ha piu’ di mille basi o istallazioni militari sparse nei cinque continenti (basi a volte non gradite dalla popolazione locale, come quella di Guantanamo a Cuba, quella di Okinawa in Giappone, quella di Vicenza in Italia o quella appena sfrattata dall’Ecuador), ne sta costruendo di nuove e, infine, e’ in guerra con due paesi, Iraq e Afghanistan, che mai hanno minacciato in alcun modo Washington e i suoi cittadini?
PETIZIONE – Tutte queste, nel bene o nel male, sono questioni che l’amministrazione Obama sara’ costretta a chiarire nei prossimi anni. Da parte nostra, se non pare esserci speranza di fermare le guerre, possiamo pero’ provare a convincere Obama a rivedere la sua infausta decisione. Nel caso abbiate un sussulto di coscienza, firmate dunque la petizione per chiedere al Presidente Obama di ratificare il Trattato per la Proibizione delle Mine. Nessuna motivazione di “national security” o “national interest” puo’ giustificare una decisione del genere, Presidente Obama. Un mondo senza mine antiuomo e’ possibile.
Spot delle Nazioni Unite per la rimozione delle mine
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scritto per Giornalettismo