Molti cittadini illustri, giornalisti (prezzolati o meno), ministri, politici di destra, di centro e piddini, spiegano che oggi i soldati non fanno piu’ la guerra ma “fanno la pace”. Il generale Alpino la pensa diversamente, lui è un militare e dice che i soldati italiani stanno facendo la guerra, in barba alla Costituzione Italiana. Anche il direttore di Limes, Lucio Caracciolo, da grande esperto di geopolitica sostiene che “la missione di peace keeping è una favola; la realtà è che l’Afghanistan è in guerra da 30 anni”.
Ma in questa sede preferiamo non discutere su questo punto. Oggi vorremmo semplicemente ricordare le tante persone – che alcuni definiscono “eroi” – morte per fare “il loro dovere”, “il loro lavoro”. Mi riferisco, ovviamente, ai 6 soldati italiani deceduti ieri in Afghanistan. Non possiamo non esprimere vicinanza vera e profonda alle famiglie delle vittime.
Ma come non ricordare, oggi, anche le circa 8.773–11.570 vittime civili afghane stimate dall’inizio della guerra nel 2001 a oggi. Queste diverse migliaia di cittadini afghani – anche migliaia di donne e bambini, purtroppo – forse non stavano facendo il proprio “dovere” nel senso inteso dall’ex nazi-fascista Ignazio La Russa, Magari sono stati ammazzati mentre camminavano per strada, andavano a pregare, andavano a fare la spesa, giocavano, mangiavano, dormivano o se ne stavano a casa loro a vedere la televisione.
Allo stesso modo, vorremmo ricordare i 732 morti sul lavoro in Italia dal 1° gennaio a oggi (numeri tratti da Attac Italia). Sono quasi tutti operai. Gente che guadagna meno di un soldato ma rischia lo stesso di crepare.
Ogni vita è sacra, unica e irripetibile, per cui oggi piangiamo per tutti loro. Sventolino alte le bandiere della Pace e del Lavoro!