Gli italiani, tutti gli italiani, pagheranno a caro prezzo la xenofobia di alcuni. Gli italiani non avranno giovamente da questa legge. Anzi. E la colpa è soprattutto degli imprenditori della paura che sono andati al Governo strombazzando improbabili ricette per garantire la “sicurezza” e ora intendono rimanerci con ulteriori, giganteschi e inutili spot contro il crimine e contro i clandestini, o contro gli stranieri tout court.
Il premier Berlusconi e la Lega Nord per l’Indipendenza della Padania hanno raggiunto lo scopo di intrudurre in Italia il reato di immigrazione clandestina, o reato di “ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato”, che prevede un’ammenda dai 5mila ai 10mila euro, con espulsione immediata dello straniero. Secondo il Csm – questa legge causerà:
- un ulteriore allungamento dei processi
- la paralisi dell’attività dei giudici di pace.
Inoltre, il “ddl sicurezza” impone anche il prolungamento della permanenza dei richiedenti asilo nei “Centri di accoglienza temporanea” (fino a 180 giorni). Le opposizioni in parlamento (PD, IDV, UDC) hanno votato contro. Durissime sono state anche le proteste della società civile, dalla Chiesa Cattolica, della Cgil, dei giuristi e dall’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia.
Un’altra conseguenza negativa del provvedimento potrebbe essere quello di peggiorare il problema del sovraffollamento delle carceri.
Già oggi i detenuti sono 63.460, mentre la capienza delle carceri italiane è calcolata in 43.167 detenuti. La capienza massima (definita “tollerabile”, cioè oltre la quale la situazione diventa intollerabile) è calcolata in 63.623 persone. In pratica, ci siamo.
Il bello è che dei 63.460 detenuti, 31.306 sono imputati in attesa di processo. I condannati per reati gravi, che scontano una pena da dieci anni fino all’ergastolo, sono 3.186. Circa un ventesimo del totale.
In pratica il timore e’ che l’introduzione di questo nuovo reato potrebbe colpire moltissime persone. Di conseguenza, le carceri italiane potrebbero diventare sempre piu’ il luogo dove la gente (soprattutto le classi sociali piu’ deboli, come gli stranieri, i poverissimi, i tossicodipendenti e via dicendo) è detenuta non per scontare una pena, ma in attesa di un processo.
Sotto, altri commenti alla legge.
Associazione nazionale funzionari di polizia, segretario Enzo Maria Letizia: “Il Governo forte dei suoi numeri in tema di sicurezza, non sfidi troppo la forza della ragione, con la 22esima fiducia ha dimostrato di mettere la museruola alla coscienza ed alla razionalità dei suoi parlamentari. Il ministro Maroni ha sottolineato che c’è stato un forte intervento per inasprire le norme sul contrasto alla mafia, è vero, ma spieghi perché sono stati tagliati ‘a cassa’ 16 milioni di euro per i collaboratori di giustizia e 5,5 milioni alla Direzione Investigativa Antimafia.”
Cgil: “E’ Un provvedimento che apre una ferita profonda nel nostro ordinamento giuridico e, soprattutto, nella nostra democrazia, comprimendo gli spazi di libertà”.
Monsignor Agostino Marchetto (segretario del pontificio Consiglio): “La nuova legge porterà molti dolori e difficoltà agli immigrati”.
Monsignor Antonio Maria Veglio (presidente del Pontificio consiglio della pastorale per i migranti): “I migranti hanno il diritto di bussare alle nostre porte. Basta demonizzare e criminalizzare il forestiero. L’arrivo dei migranti non è certo un pericolo. Sbagliato trincerarsi dentro le proprie mura”. Il segretario del pontificio Consiglio, monsignor Agostino Marchetto, ha affermato: “La nuova legge porterà molti dolori e difficoltà agli immigrati”.
Alex Zanotelli, missionario, in “Cristiani Disobbedite!”:
“Mi vergogno di essere italiano e di essere cristiano. Non avrei mai pensato che un paese come l’Italia avrebbe potuto varare una legge così razzista e xenofoba. Noi che siamo vissuti per secoli emigrando per cercare un tozzo di pane (sono 60 milioni gli italiani che vivono all’estero!), ora ripetiamo sugli immigrati lo stesso trattamento, anzi peggiorandolo, che noi italiani abbiamo subito un po’ ovunque nel mondo. […] Noi italiani tutti dovremmo ricordare quella Parola che Dio rivolse a Israele: «Non molesterai il forestiero né l’opprimerai, perché voi siete stati forestieri in terra d’Egitto» (Esodo 22,20).”
Adriano Sofri, in “Ora l’Italia è piu’ cattiva”: “La legge vuole e può colpire nel mucchio. È una legge incostituzionale, non solo contro la Costituzione italiana, ma contro ogni concezione dei diritti umani, e punisce una condizione di nascita – l’essere straniero – invece che la commissione di un reato.
[…] Le razze non esistono, i razzisti sì. Questa legge prende a pretesto i matrimoni di convenienza per ostacolare fino alla persecuzione i matrimoni misti, ostacola maniacalmente l’unità delle famiglie, fissa per gli stranieri senza permesso di soggiorno una pena pecuniaria grottesca per la sua irrealtà – da 5 a 10 mila euro, e giù risate […]”
Vito Dattolico, presidente dei giudici di Pace , in “Impossibile far fronte al lavoro che verrà”: “Al pensiero del lavoro che cadrà sulle nostre spalle per il reato di clandestinità mi tremano i polsi. Dire che siamo preoccupati è poco”.
I COMMENTI DEI SINDACATI DI POLIZIA
(fonte: NSD)SAP: ”[…]Perplessità invece per ciò che concerne le ronde e per il reato di clandestinità. Perplessità che derivano dalla consapevolezza di non poter far fronte all’aumento di lavoro che si determinerà per le forze dell’ordine a causa della mancanza di risorse economiche, di uomini e di mezzi. Le ronde causeranno, infatti, un aumento delle chiamate ai numeri di emergenza, a cui difficilmente riusciremo a far fronte. Il reato di clandestinità, che non ci vede pregiudizialmente contrari, determinerà invece delle incombenze di natura operativa e burocratica molte gravose”.
COISP: ”Se non si investono risorse da destinare alle Forze dell’Ordine che devono essere dotate di uomini e mezzi adeguati, con l’introduzione del reato di immigrazione clandestina si rischia il collasso del sistema giudiziario e più in generale del comparto sicurezza. Naturalmente non contestiamo la norma in via di principio perché riteniamo corretto rispondere in maniera severa al fenomeno dell’immigrazione clandestinà. Ma con la nuova norma, si rischia di ottenere l’effetto inverso: trasferendo la competenza dalla sfera amministrativa a quella giudiziaria (che in Italia ha i suoi tempi e prevede peraltro garanzie fondamentali come i tre gradi di giudizio) la norma rischia di restare inefficace. E soprattutto rischia di portare al collasso un sistema giudiziario che è in cronico affanno, che già di per sé non riesce a rispondere alla domanda di giustizia da parte dei cittadini, e che spesso si trova a vanificare persino l’operato della polizia giudiziaria. Il Governo sembra volere rispondere soltanto a esigenze di immagine, come se la sicurezza del territorio fosse un’operazione da reality show. I cittadini, invece, non hanno bisogno di interventi di facciata, come i soldati a passeggio per le vie della città o le ronde paramilitari. Servono norme non astrattamente giuste, ma concretamente applicabili; servono risorse per il comparto sicurezza; occorre potenziare il sistema giudiziario; necessitano provvedimenti legislativi che garantiscano la certezza della espiazione della pena”.
UGL-POLIZIA: “Ribadiamo forti perplessità sulle ronde, sulle quali da subito avevamo espresso la nostra contrarietà. In primo luogo la sicurezza deve essere garantita dallo Stato. Le ronde inoltre rischiano di sovrapporsi, complicandolo, al lavoro delle forze di polizia, sulle quali piuttosto si dovrebbe investire di più affinché possano svolgere ancora meglio il proprio dovere di tutela”.
CONSAP: “[…] Per quanto riguarda clandestinità e Cie, bisognerà ‘fare i conti con Forze di Polizia con preoccupanti carenze di organico e con mezzi tecnici operativi carenti od obsoleti, oltre che con strutture di accoglienza che per inadeguatezza preoccupano da sempre icolleghi che vi operano. Sulle ronde cosiddette soft si è voluto dare un colpo alla botte ed uno al cerchio, creando una figura ibrida, che rischia di creare più problemi che soluzioni, per la sicurezza soprattutto nelle grandi città”.
ANFP: ”Il Governo forte dei suoi numeri in tema di sicurezza, non sfidi troppo la forza della ragione, con la 22ma fiducia ha dimostrato di mettere la museruola alla coscienza ed alla razionalità dei suoi parlamentari. Il Ministro Maroni ha sottolineato che c’è stato un forte intervento per inasprire le norme sul contrasto alla mafia, è vero, ma spieghi perché sono stati tagliati a cassa 16 milioni di euro per i collaboratori di giustizia e 5,5 milioni alla Direzione Investigativa Antimafia. Nel 2009 al Dipartimento della Pubblica Sicurezza per il suo funzionamento sono stati sottratti ben 650 milioni di euro a decine e decine di capitoli: 190 milioni dalle previsioni e 180 milioni dalla cassa di competenza, altri 180 milioni degli accantonamenti del precedente Governo e 100 milioni per finanziare la fantasia dei sindaci e delle ronde. Su queste ultime constatiamo che gli schutzen da organizzazione paramilitare sono diventati un’associazione, strutturata come la croce rossa, che tutela i valori cristiani, le tradizioni ed i costumi tipici del Sudtirolo; mentre in Italia da oggi si inizia un processo inverso con le associazioni dei volontari per la sicurezza destinati al controllo del territorio. Infine il Ministro, benché adeguatamente informato sui pericoli, vada a spiegare all’orafa di Arezzo e ai due fidanzati di Bergamo rapinati con spray urticanti rispettivamente il 22 maggio scorso (la donna incinta all’8 mese di gravidanza, colta da malore è stata ricoverata in ospedale) ed il 21 giugno da giovani romeni, che da domani con la libera vendita dello spray al peperoncino tutti noi saremo più sicuri. Stiamo rapidamente passando da una insicurezza percepita ad una drammaticamente reale”.