Da pochi giorni è uscito un interessantissimo sondaggio Ipsos sugli orientamenti di voto alle elezioni europee di giugno prossimo. Il sondaggio è stato realizzato per il quotidiano economico “Il Sole 24 Ore”, che lo ha pubblicato con un’analisi di Roberto D’Alimonte.
A poche settimane dalle elezioni europee, queste sembrano essere le intenzioni di voto degli italiani:
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PDL 40%
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PD 26,2%
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LN 10,3%
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IdV 9%
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UDC 6%
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RC 3,5%
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SL 2,5%
Rispetto alle elezioni del 2008 si assisterebbe alla lieve ma significativa crescita dei due partiti di Destra: PDL e LN. Il PD in caduta libera perderebbe un quinto dei suoi voti, a beneficio soprattutto di IdV, che raddoppierebbe, e dei due partiti di Sinistra, in minima parte. Alcuni studiosi parlano di “delusi del PD” che premiano forze di opposizione piu’ incisive. Altri, semplicemente, ci vedono la marea del “voto utile” al PD dello scorso anno che torna indietro al partito di appartenenza. Inoltre, i Radicali quest’anno correranno da soli, sottraendo al PD qualche voto.
Ma al di là del dato generale, lo studio è estremamente significativo se si procede alla lettura dei consensi per categorie professionali e per istruzione.
Andiamo ad esaminare i dati.
Operai.
Il PdL «doppia» il PD con un 43,4% contro il 22,4%. Il 15% vota Lega, il 9 IdV, il 5 RC e l’1 SL. In questo segmento della popolazione la Destra è al 58,2%, il Centrosinistra al 35,6%.
Poco piu’ di un terzo degli operai vota il Centrosinistra, quasi 6 operai 10 votano a Destra.
Disoccupati.
Rispetto allo scorso anno il PDL cresce in tutte le categorie professionali tranne che tra i disoccupati, dove arretra di piu’ di 3 punti. Ma il PD scende di 9 punti, voti parzialmente confluiti a Sinistra (+1) e IdV (+4).
In totale: Destra 52% (PDL 40, LN 12), Centrosinistra 36% (PD 19, IdV 9, SL 4, R-CI 4).
Graduatoria per titoli di studio.
Tra i laureati la Destra è debole: il PDL è al 27%,13 punti meno che nel totale e 16 punti in meno che tra i meno istruiti (chi ha solo la licenza elementare o media) e LN dimezza i suoi voti. Di conseguenza, tra i laureati tutti i partiti del Centrosinistra sono piu’ forti. Il PD è il primo partito italiano, al 28% (+2), Sinistra e Libertà e RC raddoppiano, IdV al 15% (+6). Anche l’UDC guadagna 4 punti.
Tra i laureati la Destra ha il 33%, il Centrosinistra il 54. L’opposizione sfonda il 60%.
Se in Italia votassero solo i laureati, la Storia sarebbe differente.
Tra gli italiani meno istruiti si registra il fenomeno opposto: altissimo gradimento per LN e per il PDL del magnate televisivo Berlusconi. Tra gli italiani con solo la licenza elementare, LN è all’8%, il PDL il 44%. Tra gli italiani in possesso solo della licenza media, LN è al 13%, il PDL al 43%.
Studenti.
Le percentuali che si riscontrano tra i laureati sono in qualche modo simili a quelle della categoria degli studenti. Tra gli studenti la Destra è debole, al 37% (PDL 31%, LN 6%). Il Centrosinistra è forte: 55%.
Casalinghe.
L’opposto si verifica tra la categoria delle casalighe, in media poco istruite e piu’ esposte alla propaganda televisiva berlusconiana e alle sue “armi di distrazione di massa”. Tra le casalinghe il solo PDL è al 52,5%. Se fosse per le casalinghe, Berlusconi potrebbe coronare il suo sogno: governare da solo tra telenovele e “reality show”.
Di conseguenza, tra le casalinghe il Centrosinistra supera di poco il 30% (PD 20, IdV 10 e praticamente zero i due partiti di Sinistra).
Lavoratori autonomi.
I lavoratori autonomi danno alla Destra percentuali ancora piu’ alte delle casalinghe: PDL al 57%, LN al 12%.
Il PD è al 15%, IdV al 5%, RC al 2%, SL a 0. In totale, la Destra batte il Centrosinistra (senza UDC) 69 a 22. Percentuali russe.
Impiegati e Insegnanti.
Come tra i laureati e gli studenti, anche in questa categoria il PDL è debole, al 29%, e LN all’11%. Il PD è al 29% e ldV al 13. Centrosinistra 47, Destra 40, UDC 7.
Professioni elevate.
Plebiscito per la Destra con percentuali simili alle casalinghe e i “lavoratori autonomi”. Destra 60, Centrosinistra 30.
Pensionati.
Rispetto al totale, sale il PD (+7), calano tutti gli altri partiti.
Destra 47, Centrosinistra 45.
Età.
Tra i giovani (18-30 anni), le percentuali sono identiche a quelle totali. Destra 51, Centrosinistra 37.
Tra i 30-45enni, la Destra è un pò piu’ forte e il Centrosinistra un pò piu’ debole (PD – 6 punti, mentre gli altri partiti non variano). Destra 55, Centrosinistra 35.
Tra i 45-60enni, il PDL perde 7 punti, gli altri guadagnano: LN +2, PD +2, IdV +3. Centrosinistra 46, Destra 45,5.
Tra gli ultra60enni, i due partiti piu’ grandi salgono (PDL + 2, PD +6), tutti gli altri scendono (RC dimezza, SL e IdV scendono, Lega -2).
Centrosinistra 52, Destra 49.
Sesso.
PDL e PD sono piu’ forti tra le donne, tutti gli altri partiti tra gli uomini. Conclusione: le donne votano per i due partiti principali.
Donne: Destra 54, Centrosinistra 41.
Uomini: Destra 49, Centrosinistra 42.
Conclusioni.
Tra tutte le categorie sociali, la Destra ha la maggioranza assoluta tra operai, disoccupati, casalinghe, lavoratori autonomi e professioni elevate. Il Centrosinistra solo tra gli studenti ed è avanti nella categoria “impiegati e insegnanti”.
Per quanto riguarda i titoli di studio, il Centrosinistra ha la maggioranza assoluta tra i laureati (54% contro il 33% della Destra).
Al contrario, la Destra ha la maggioranza assoluta tra gli italiani con solo la licenza elementare (52%) e quelli con solo la licenza media (56%).
Gli operai votano a destra. Non è una novità assoluta: il “sorpasso” era già avvenuto alle elezioni del 2008 quando il 31,6 per cento votò il Pdl e il 28,3 il PD. La notizia fresca è che dopo un anno di Governo Berlusconi e nonostante una crisi economica nera e le previsioni del PIL del -4,4%, oggi il PDL prenderebbe il doppio del voto operaio rispetto al PD: 44 a 22.
Ora, molti si chiedono: come recuperare gli operai? Non lo so.
Di certo, i grandi partiti della sinistra nel secolo scorso svolgevano in Italia anche una vera e propria funzione pedagogica nei confronti del popolo. Istruire il popolo è sempre stato uno dei principali obiettivi dei partiti socialisti e derivati. Il Partito Socialista di Turati, Treves e Bissolati, non a caso, aveva un libro nel suo simbolo. L’istruzione era vista come il mezzo per elevare moralmente e economicamente le classi subordinate. In tutto il mondo, i partiti popolari e di classe sono nati con la consapevolezza che senza una cultura politica di massa i meno istruiti sono inevitabilmente influenzati dalla cultura del padrone e dei preti (“egemonia culturale”, Gramsci). Oggi il PD e i partiti di Sinistra in Italia “educano il popolo”? Creano egemonia culturale? Non lo so. Non mi sembra. Penso di no. E forse non è più possibile.
Di certo, oramai le trasformazioni economiche e il modello consumistico portato avanti in modo spregiudicato dal Berlusconismo ha di fatto operato una profondissima trasformazione antropologica del popolo italiano. Trasformazione probabilmente irreparabile, che spiegò già Pasolini, in modo profetico, quarant’anni fa:
“Il potere vuole che si parli in un dato modo. Ed è in quel modo che parlano gli operai. […] In tutto il mondo ciò che viene dall’alto è più forte di ciò che si vuole dal basso. Non c’è parola che un operaio pronunzi o un intervento che non sia voluto dall’alto. Ciò che resta originale in un operaio è ciò che non è verbale, per esempio la sua fisicità, la sua voce, il suo corpo.”
Purtroppo, quando un operaio crepa sul lavoro, è il suo corpo che crepa. (Forse avrete notato i frequenti capitoletti «morti bianche» su qualche fondo di giornale). Ma quando un operaio parla, le sue idee e parole sono spesso condizionate “dall’alto”. E “non c’è niente di più feroce che la banalissima televisione”, chiosava l’intellettuale ammazzato nel 1975 sulla spiaggia dell’idroscalo di Ostia.
Oramai l’operaio e la casalinga votano Berlusconi, perchè la Cultura e l’Informazione da decenni le confeziona Berlusconi. E il modello sociale lo propone e lo impone la sua Televisione. Dato che in Italia l’opinione pubblica si forma soprattutto sull’Informazione televisiva, e la Cultura stessa viene vomitata e imposta dalla Televisione e dai tanti giornali che la “rincorrono”, ne consegue che chi controlla le Televisioni controlla l’Informazione, e chi controlla l’Informazione controlla l’opinione pubblica, e quindi la Democrazia.
Mi sembra un concetto semplice, e mi meraviglio che le oligarchie del Centrosinistra negli anni ’80 e ’90 non l’abbiano capito e non abbiamo considerato la libertà e il pluralismo dell’Informazione una priorità per salvare questo paese dalla deriva e riagganciarlo culturalmente all’Europa continentale. Mi meraviglio e sinceramente mi chiedo se sia stata solo imbecillità e miopia o se invece ci sia stata della malizia, degli accordi, degli scambi, particolari di cui nessuno parla ma che sono stati provati da un libro intitolato “Il Baratto” e confessati in aula parlamentare nel 2003 dal diessino Violante.
Se questo è il caso, allora le responsabilità più gravi sono da trovare nel comportamento dell’élite del Centrosinistra che dagli Anni Ottanta ad oggi non ha ritenuto una priorità bloccare la macchina Propagandistico-culturale-mediatica berlusconiana che ha rimodellato la cultura di generazioni di elettori-telespettatori italiani a piacimento.
“La media degli Italiani è un ragazzo di seconda media che nemmeno siede al primo banco… È a loro che devo parlare.” (Berlusconi, Ansa, 24 maggio 2003)
‘Io vedo chiaramente il terrore negli occhi degli annunciatori degli intervistati ufficiali. Non va pronunciata una parola di scandalo. Praticamente non può essere pronunciata una parola in qualche modo vera’. (P.P.Pasolini)
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NOTE:
Le sigle utilizzate:
PDL: Popolo della Libertà (Berlusconi)
LN: Lega Nord (Bossi)
PD: Partito Democratico (Franceschini)
IdV: Italia dei Valori (Di Pietro)
UDC: Unione Democratici Cristiani (Casini)
SL: Sinistra e Libertà (Vendola)
RC: Rifondazione – Comunisti Italiani (Ferrero)
Destra: PDL + LN
Centrosinistra: PD + IdV + SL + RC
Opposizione: Centrosinistra + UDC
Sinistra: SL + RC
Nota bene: per chiarezza espositiva, in questo articolo le percentuali sono state spesso arrotondate. Per le tabelle complete andare al sito Sondaggi Politico Elettorali.it cliccando QUI.