A livello mondiale, con la Festa dei Lavoratori del primo maggio si intendono ricordare le battaglie operaie volte alla conquista di un diritto ben preciso: l’orario di lavoro quotidiano di otto ore.
Tali battaglie ottennero una prima vittoria in Illinois (Stati Uniti d’America) nel 1866, quando venne promulgata una legge a riguardo. La Prima Internazionale richiese poi che legislazioni simili fossero approvate anche in Europa.
Le organizzazioni sindacali decisero di far cadere la festa in questo giorno in memoria dei gravi incidenti accaduti nei primi giorni di maggio del 1886 a Chicago (USA) e conosciuti come rivolta di Haymarket. Questi fatti ebbero il loro culmine il 4 maggio quando la polizia sparò sui manifestanti provocando numerose vittime.
In Italia, la Festa dei lavoratori, detta anche Festa del lavoro, è una festività che intende ricordare l’impegno del movimento sindacale ed i traguardi raggiunti in campo economico e sociale dai lavoratori.
Il fascismo soppresse questa festa, in linea con la sua dura politica anti-democratica, anti-socialista e anti-classista, e cercò di sostituirla con una autarchica Festa del lavoro italiano (da festeggiare il 21 aprile in coincidenza con il Natale di Roma).
La Festa dei Lavoratori fu ripristinata subito dopo la fine del conflitto mondiale, nel 1945.
Nel 1947 la ricorrenza venne funestata a Portella della Ginestra (Palermo) quando la banda di Salvatore Giuliano (in combutta con le forze reazionarie nemiche della classe lavoratrice) sparò su un corteo di circa duemila lavoratori in festa, uccidendone undici e ferendone una cinquantina.