Ci sono molte cause per le quali sono pronto a morire, ma nessuna per cui sono pronto ad uccidere.
Mahatma Gandhi, La Storia dei miei Esperimenti con la Verità, 1927
Oggi, 2 ottobre, è la Giornata internazionale della nonviolenza. Questa data è stata scelta in quanto è l’anniversario della data di nascita del Mahatma Gandhi.
La Giornata internazionale della nonviolenza è stata promossa dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite[1].
La risoluzione dell’Assemblea generale chiede a tutti i membri delle Nazioni Unite di commemorare il 2 ottobre in maniera adeguata così da “divulgare il messaggio della nonviolenza, anche attraverso l’informazione e la consapevolezza pubblica.”[2]
La risoluzione riafferma “la rilevanza universale del principio della nonviolenza” ed “il desiderio di assicurare una cultura di pace, tolleranza, comprensione e nonviolenza”.
Definizione di nonviolenza (da wikipedia)
Il principio della nonviolenza – noto anche come resistenza nonviolenta – rifiuta l’uso della violenza fisica, al fine di raggiungere obiettivi sociali o cambiamenti politici. Spesso viene descritta come “la politica della gente comune”, questa forma di lotta sociale è stata adottata in massa delle popolazioni di tutto il mondo nelle campagne per la giustizia sociale.
Il professor Gene Sharp, uno dei primi studiosi della resistenza nonviolenta, utilizza la seguente definizione nella sua pubblicazione, The Politics of Nonviolent Action:
L’azione nonviolenta è una tecnica con cui le persone che rifiutano la passività e la sottomissione, e vedono la lotta come essenziale, possono vincere il conflitto senza violenza. L’azione nonviolenta non è un tentativo di evitare o ignorare conflitto. È una risposta al problema di come agire efficacemente in politica, in particolar modo come esercitare il potere efficacemente.
(Gene Sharp, The Politics of Nonviolent Action)
Ghandi Speaks On Non-Violence
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Razza Umana: Rifiuta la Violenza!
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