Secondo il giornalista Enrico Piovesana di Peace Reporter, dietro la rivolta popolare in Mongolia ci sarebbe lo zampino americano:
«Per l’Occidente, un cambio di governo significherebbe la possibilità di avere concessioni di sfruttamento, che altrimenti andrebbero tutte a Russia e Cina. Inoltre, gli Stati Uniti sognano da tempo di aprire una base militare in Mongolia, strategicamente cruciale vista la sua posizione geografica»
Fonte immagini: Emilavatar