Se Habib è un terrorista, io sono un terrorista… e forse lo sei anche tu!

Sabato 20 Ottobre, all’aeroporto internazionale J.F. Kennedy di New York, è stato fermato un uomo, appena sceso da un volo proveniente da Pretoria. L’uomo è Adam Habib, un noto accademico Sud Africano.

Il motivo del fermo? Il Dipartimento di Stato e il Dipartimento di Sicurezza Interna Statunitensi (State Department and Homeland Security Department) hanno rifiutato di concedergli il visto d’ingresso.

Il Professor Habib, che è un musulmano di origine indiana, lavora per l’Università di Johannesburgh (è Deputy Vice-Chancellor of Research, Innovation and Advancement at the University of Johannesburg e dictor of the Human Reserch Council’s, HSRC) ed era stato invitato negli Stati Uniti d’America per partecipare a degli incontri e a delle conferenze dall’Associazione Sociologica Americana (American Sociological Association, ASA), dall’Associazione Americana dei Professori Universitari (American Association of University Professors, AAUP), dalla Commissione Arabo-Americana Anti-Discriminazione (American-Arab Anti-Discrimination Committee, ADC) e dalla Coalizione di Boston per i Diritti Palestinesi (Boston Coalition for Palestinian Rights, BCPR).

Erano programmati anche degli incontri all’Istituto Nazionale della Salute (National Institutes for Health), al Centro per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (Center for Disease Control and Prevention), alla Banca Mondiale (World Bank), alla Università Columbia (Columbia University) e alla Fondazione Gates (Gates Foundation).

Il Professor Habib ha dichiarato:

La prima volta che mi capitò una cosa del genere fu durante l’Apartheid. Ho trovato la cosa altamente inappropriata e mi sono sentito oltraggiato.

Habib aveva viaggiato nel Paese Nord Americano già in precedenti occasioni e nulla del genere era accaduto, ma stavolta, nonostante egli fosse parte della delegazione dell’HSRC capitanata dal Dr Olive Shisana, è stato fermato, interrogato per ore e rispedito in Africa.

Dunque, perché non gli è stato concesso il visto d’ingresso? Il Dipartimento di Stato e quello di Sicurezza Interna sostengono che Adam Habib sia impegnato in attività terroriste (“engaged in terrorist activities”). Come al solito, non è stata portata nessuna prova riguardo al come Adam Habib sia un terrorista.

Una cosa è certa: l’Unione Americana per le Libertà Civili (The American Civil Liberties Union, ACLU), che ha avviato una causa legale in suo favore, sottolinea come i veri motivi di questo provvedimento liberticida sarebbero che Habib, che tutto è tranne un terrorista, è stato ed è invece una potente voce critica contro le politiche statunitensi, la guerre statunitensi in Medio Oriente e sui metodi utilizzati dagli Stati Uniti per rispondere al “terrorismo”.

Habib ha dichiarato:

Essendo una persona che studia le democrazie del mondo, è profondamente sconcertante che il Governo Statunitense rifiuti di permettermi di varcare la sua frontiera a causa delle mie visioni politiche. Da commentatore politico ho criticato la politica estera statunitense, ma è del tutto assurdo che io venga associato al terrorismo

e

Le associazione accademiche negli Stati Uniti stanno lavorando al mio caso e a quelli di altri 22 accademici ai quali, come a me, è stato impedito di entrare negli USA. Sembra che gli accademici ai quali non è stato permesso di entrare negli Stati Uniti per aver criticato la sua politica estera siano sia musulmani che di altre fedi”.

Questo è, secondo la propaganda ufficiale, il Paese più libero del mondo. Non so perché ma mi torna in mente Orwell.

Ad ogni modo, se il criticare le politiche statunitensi è il criterio per essere etichettato come terrorista, allora penso di essere un “terrorista” anche io, e se ti dovessi azzardare a criticare in qualunque modo la politica estera statunitense, allora potresti essere un “terrorista” anche tu.


Alessio Fratticcioli

About Alessio Fratticcioli

Alessio è il fondatore e amministratore di Asiablog.it (anche su Facebook e Twitter). Per saperne di più su questo buffo personaggio, la sua lunga e noiosa biografia si trova qui.
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