“Assisteremo chi ha sana sessualità”
Scoppia il caso welfare regionale
L´assistenza? Solo a chi pratica una “sana e responsabile sessualità”. La Regione approva un articolo del piano del welfare lombardo ed è subito polemica. Nel mirino dell´opposizione c´è il provvedimento, discusso ieri dalla commissione regionale della Sanità, che riguarda il “Governo della rete dei servizi alla persona in ambito socio-sanitario”.
Già una settimana fa questo documento aveva provocato una bufera politica. La frase incriminata era quella relativa alla “tutela della vita fin dal suo concepimento”, giudicata un attacco alla 194, la legge sull´aborto.
E ora, lo stesso documento, torna a scatenare un caso politico con un articolo, definito dai Verdi «di stampo medievale», in cui si precisa che «le prestazioni sanitarie e sociali sono finalizzate a sostenere la persona e la famiglia, con particolare riferimento allo sviluppo di una sana e responsabile sessualità». L´Unione al gran completo e il consigliere Alessandro Cè hanno proposto di stralciare la parte relativa alla “sana e consapevole sessualità”. Ma l´emendamento è stato bocciato e la maggioranza ha votato all´unanimità la proposta, contenuta nell´articolo 5.
«Questa legge sta diventando ultrabigotta, prima attacca l´aborto e adesso chi fa scelte sessuali diverse – denuncia Carlo Monguzzi, consigliere dei Verdi – questo provvedimento lascia spazio alla discrezionalità degli operatori che potrebbero negare assistenza a chi non rientra nei parametri di una sana sessualità». Monguzzi si domanda «cosa succederà quando ai servizi socio sanitari busseranno persone che non sono eterosessuali. Verranno discriminati gli omosessuali? E le lesbiche, i voyeristi, i feticisti che fine faranno? Ci sarà la messa al bando dei sadomaso? Qualche adultero verrà lapidato? E i baci, quali saranno considerati sani e quali no? Siamo davvero alla follia».
da www.repubblica.it