Gli inglesi se ne vanno, gli iracheni festeggiano
Le truppe britanniche hanno completato il ritiro dall’ultima base militare nel centro di Bassora, riposizionandosi nei pressi dell’aeroporto, che resterà l’ultima base in Iraq dell’esercito di Sua Maestà.. Lo ha annunciato un responsabile militare iracheno. Il ritiro delle truppe britanniche non rappresenta una “sconfitta”. Lo ha chiarito il primo ministro di Londra, Gordon Brown: «Si tratta di un’iniziativa pianificata, un’iniziativa organizzata dal Palazzo alla Stazione aerea di Bassora». La seconda città dell’Iraq rimarrà così senza alcuna presenza multinazionale per la prima volta dall’intervento armato anglo-americano del marzo 2003. La gente è scesa in strada per manifestare la sua gioia per la partenza dei soldati britannici: «Siamo contro gli stranieri, sono dei colonialisti», ha spiegato un residente «siamo contenti che ora l’esercito iracheno sia responsabile della situazione. Come popolo iracheno noi respingiamo l’occupazione. Respingiamo il colonialismo. Vogliamo la nostra libertà». Le autorità Usa hanno espresso perplessità sulla prospettiva che le truppe di “Sua Maestà” lascino Bassora, dove molte milizie rivali (alcune delle quali legate all’Iran) si sono date battaglia per il controllo della zona. La città consente il controllo di una striscia di terra cruciale per il rifornimento dal Kuwait a Baghdad. A Bassora ci sono inoltre importanti pozzi petroliferi. Corriere.it Visita a sorpresa di Bush a Baghdad
Intanto il presidente americano si racconta: “Sono solo e piango molto”
La guerra in Iraq segnala un bilancio pesantissimo anche fra gli operatori dell’informazione, in maggioranza iracheni. Con l’uccisione oggi a Mosul di un cameraman, sono già cinquanta i giornalisti o collaboratori morti quest’anno, 201 dall’inizio del conflitto nel 2003. Sono stati rapiti finora 84 reporter: la metà, 27, sono stati uccisi, 14 sono ancora nelle mani dei terroristi. ProfessioneReporter
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