Acqua potabile, buona e sicura, ma gli italiani comprano “minerale”
Il consumo delle bottiglie nuoce all’ambiente e al portafoglio
di FEDERICA FORTE
ROMA – Non gode della fiducia degli italiani, ma sulla qualità dell’acqua di rubinetto non c’è dubbio: è sicura, limpida, batteriologicamente pura, buona per la salute e accettabile al gusto. Perfetta? Ancora no, ma si può migliorare. Lo sostiene un’indagine di Altroconsumo, associazione di consumatori che periodicamente verifica lo stato di salute dell’acqua potabile sul territorio nazionale.
Un quadro confortante, con due sole eccezioni negative – Genova e Catanzaro – tra le 35 città nelle quali sono stati prelevati e poi analizzati 43 campioni di acqua, provenienti dalle fontanelle pubbliche (della cui qualità sono direttamente responsabili gli acquedotti) nelle piazze della penisola, da Nord a Sud. L’acqua migliore, quella più cristallina, è negli acquedotti di Cagliari, L’Aquila, Pavia, Bergamo; buone anche le prove di Roma e Milano, che fa passi avanti. Tutti i campioni, comunque, dovevano rientrare nelle soglie di valore fissate dalla legge per limitare la concentrazione di sostanze indesiderate come metalli, solventi (spesso di origine industriale, molto frequenti nelle falde italiane) e inquinanti, come i trattamenti di disinfestazione.