L’economista americano Jeremy Rifkin alla Camera dei Deputati: «Paese straordinariamente ricco di fonti alternative. È il luogo migliore per avviare la terza rivoluzione industriale»
ROMA – La fine dell’era del petrolio – obbligata dalla questione inderogabile dell’eccesso di gas serra nell’atmosfera – non dovrebbe spaventare affatto l’Italia, Paese straordinariamente ricco di fonti energetiche rinnovabili. E l’opinione di un addetto ai lavori di fama internazionale, l’economista americano Jeremy Rifkin, che martedì si è recato a Roma, da sempre critico nei confronti dell’economia americana e spesso autore di analisi controcorrente e sferzanti sul tema dell’energia (un suo libro si intitola, per esempio, «Economia all’idrogeno. La creazione del Worldwide Energy Web e la redistribuzione del potere sulla Terra»).
L’ARABIA SAUDITA DEL FUTURO – L’Italia, secondo Rifkin, che martedì ha partecipato alla Camera dei Deputati a una conferenza (L’Economia dell’Idrogeno. Verso una nuova era energetica), è «leader mondiale per creativitá e idee. Ed è il luogo migliore per dare inizio alla terza rivoluzione industriale». Anche perché «è l’Arabia Saudita delle energie rinnovabili». Per il presidente della Foundation on Economic Trends l’Italia «può assumere la guida della terza rivoluzione industriale», quella che sarà alimentata dall’ascesa dell’idrogeno e da forme avanzate di comunicazioni. FONTI RINNOVABILI – L’Italia con le sue risorse può sviluppare più degli altri, infatti, l’eolico, il solare, l’idroelettrico. Insomma «è l’Arabia Saudita delle energie rinnovabili. Il nostro paese può anche sfruttare la sua posizione geografica e può rivelarsi il ponte naturale tra l’Unione europea e l’Africa. «L’Italia – ha detto Rifkin – può consegnare alle generazioni future un’eredità: quella della nostra presenza sul pianeta». Anche se la svolta energetica, ha sottolineato Rifkin, resta nelle mani dei politici: «Mai hanno avuto una responsabilità così importante: spetta a loro realizzare il consenso e aprire l’era dell’idrogeno e salvare così la razza umana». da www.corriere.it 06 giugno 2007 |