Il Brasile ha annunciato sabato che entrerà a far parte, come membro ufficiale, alla Banca del Sud, organismo finanziario regionale la cui creazione è stata proposta dal presidente del Venezuela, Hugo Chávez. L’istituzione può già contare sull’adesione di Bolivia, Venezuela, Ecuador e Argentina.
Il ministro delle Finanze brasiliano, Guido Mantega, ha annunciato che l’ingresso ufficiale alla Banca del Sud sarà formalizzato nella riunione dei paesi sudamericani che avrà luogo nella città boliviana di Santa Cruz la prossima settimana (Cumbre Energética Sudamericana). A firmare l’adesione ufficiale sarà il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva in persona a dimostrazione dell’importanza della scelta e per sottolineare la volontà di un paese come il Brasile, fondamentale per l’America Latina, di affiancare, nel percorso già intrapreso verso la Banca del Sud, gli altri stati aderenti.
“Sarà un organismo regionale e non una banca venezuelana, argentina o brasiliana. Nessun paese avrà più potere di un altro, è questo l’obiettivo di questa nuova banca” – ha sottolineato ieri Mantega.
La nuova Banca del Sud, infatti, non risponderà a tendenze o inclinazioni politiche ma si reggerà esclusivamente su fondamenti tecnici-economici. Proprio Chávez, ideatore dell’istituzione, nel sottolineare che doveva trattare di stabilire finalmente un’alternativa al FMI, alla BM e alle loro politiche di concessione prestiti, precisò :
“Concedere prestiti solo a paesi con affinità politiche a Caracas sarebbe come fare il gioco che attualmente fanno Banca Mondiale e Fondo Monetario Internazionale, noi vogliamo invece creare un’alternativa valida”.
La Banca del Sud sarà in pratica la prima offerta creditizia realmente alternativa al FMI e alla BM, oltre ad essere una grandissima opportunità per la crescita economica dell’intero continente latinoamericano, e non solo dei cinque paesi che sinora hanno aderito.