Nel 1885 si converte alla dieta vegetariana anche lo scrittore russo Lev Tolstoi, un ex cacciatore diventato convinto assertore della non-violenza:
“Mangiar carne è immorale perché presuppone un’azione contraria al sentimento morale, quella di uccidere. Uccidendo, l’uomo cancella in se stesso le più alte capacità spirituali, l’amore e la compassione per le altre creature“.